Abbiamo preferito il silenzio in questi giorni, appena saputa della morte del giovane Vincenzo Papa, non ce la siamo proprio sentita di scrivere nulla di politica e cultura locale come questo blog intende fare, in quanto davvero eravamo anche noi colpiti, come tutti in Santa Maria a Vico e nella Valle di Suessola per questo tragico evento. Vogliamo però cercare di rendere un servizio alla comunità suessolana che non ha potuto partecipare alle esequie, riportando, al più possibile fedelmente, la belle parole di mons. Francesco M. Perrotta:
“Carissimi fratelli, farei un torto a voi se io ora mi dilungassi, ho scelto volutamente le due letture, il libro della sapienza e l’episodio della vedova di Nain . Il libro della sapienza per noi è molto significativo, non è che noi ci facciamo vecchi e allora acquistiamo sapienza, la sapienza dice giustamente il Signore, non si calcola per il numero degli anni, si può maturare pure da bambini e può darsi che chi si è fatto anziano non è ancora maturato. E’ una cosa veramente misteriosa, che il Signore a uno che è piccerillo se lo chiama subito nella casa Sua, è un figlio che ritorna nella casa del Padre.
Pensate a Vincenzino ci lascia tutti quanti noi, nella sua età, noi abbiamo recitato proprio la preghiera per uno che muore giovane, Oddio fa tanta brutta impressione, perché ogni lacerazione fa male. Però noi abbiamo una fede, non è che la nostra vita comincia sulla terra e finisce sulla terra, noi siamo come Gesù, abbiamo innanzitutto un inizio che comincia dal cuore del Padre, e lui ci ha mandato come Gesù.
Gesù doveva compiere una missione, pure noi. Ognuno nel suo stato di vita è chiamato a compiere una missione, e prima o dopo, il Signore dice: figlio adesso basta, ti sei stancato, hai fatto tanto, ti sei già maturato, ritorna alla casa del Padre.
E io pensando un po’ a Vincenzino vorrei ricordare ai cari genitori e alla sorellina, vorrei ricordare questo: sì c’è da piangere, c’è da avere il cuore straziato, perché ogni lacerazione fa male, però se veramente abbiamo fede dobbiamo pensare che per lui l’esilio è finito. la madre dirà non c’è più, noi le diciamo adesso sta nella pace del Signore, nella pace che è il Signore, lui è Shalom.
Voi carissimi giovani che gli avete voluto bene, nun ve scurdat. Qunado la chiesa ci fa celebrare il 1° novembre la feste di tutti i santi, non ci invita solo a celbrare la festa di sant’Antonio, santa Rita san Pasquale ecc. ma di tutti quelli che si sono sforzati di vivere veramente nella grazia di Dio. Sono i figli che hanno cercato di compiere la volontà del Padre si sono messi in sintonia con lui, la volontà loro con quella di Dio, che tornano e fanno parte della schiera dei santi, di cui san Giovanni nel libro dell’apocalisse dice che nessuno è riuscito mai a contare.
Allora voi giovani che vaete voluto bene Vincenzino vedetelo come un fratello, come Gesù Cristo che disse, vado a preparvi un posto, perché al momento giusto voi lo troviate pronto …Vincenzino è diventato uno dei moltiplicatori degli intercessori di cui parla la chiesa, moltiplicatis intercessoribus.
Una parola vorrei dirla per i suoi genitori, indubbiamente voi avete il cuore lacerato, avete sperato, abbiamo pregato, dovremmo dire come disse Paolo VI in un momento particolare della nostra vita sociale e politica: Gesù Cristo mio tu non ci ha ascoltati, il signore non ci ha sentito. ci viene da piangere perché noi vorremmo sempre essere sentiti da Lui, ma a volte il Signore non ci sente. Pensavo un po’ stamattina a Marta, pensavo di prenderlo quel passo, quando ad un certo momento, Gesù Cristo arrivò a casa sua gli disse: Signore è colpa tua, se stavi qua mio fratello Lazzaro non moriva. Il Signore rispose, ricordati che io sono la resurrezione e la vita, non disse io posso farlo risorgere, ma io sono la resurrezione e la vita, tu ci credi? si Signore. Lazzaro risorse. Noi non abbiamo avuto questa fortuna. Voi genitori avete cresciuto Vincenzino vostro figlio con tanta cura, avevate fatti chissà quanti progetti, adesso dovete vederlo come uno che è ritornato nella casa del Signore, e poiché vi ha voluto bene certamente ve ne vorrà ancora più compiutamente, pregatelo come fosse uno dei santi, di cui si è arricchita la chiesa.
MI è sempre rimasto impresso quando sento che si è spenta una persona qui sulla terra ma si è accesa un’altra stella nel cielo. Voi giovani lo avete voluto ricordare con tanti bei pensieri, il Signore vi deve accompagnare nella vita, perché in fondo voi giovani siete buoni, siete spontanei, siete generosi, vi volete bene. Ricordatevi di questo vostro fratello nelle preghiere e ricordatevi che lui sarà intercessore per tutti quanti voi.
Vedete la vita non è qualche cosa che abbiamo avuto per combinazione, noi non siamo nati per sbaglio, noi con il battessimo, non siamo solo diventati una cosa sola con Gesù, ma siamo diventati Lui! ….Gesù ha detto io sono la resurrezione e la vita e se noi siamo lui, siamo destinati alla resurrezione e alla vita. Vincenzino è già in questo inizio di resurrezione. Ebbene chiudiamo questa nostra celebrazione ricordando queste cose, avendo per lui un pensiero di suffragio e per la famiglia un richiamo, quello di avere certezza di avere un altro intercessore nel cielo, e di pregare per lui, per chiedere al Signore che vi dia la forza, perché la lacerazione è brutta e a tutti voi ricordo che abbiamo scelto uno stato di vita che deve essere vissuto in sintonia con la volontà di Dio. Noi non dobbiamo fare nessuna resistenza a Dio, ma fare come ha fatto Gesù che sulla croce ha detto Padre affido nelle tue mani me stesso, e poi ha chinato la testa addormentandosi sul petto di Dio, anche Vincenzino ha chinato la testa, prima del tempo, ma si è addormentato sul cuore di Dio.
Sia lodato Gesù Cristo.
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