SFAC CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE: NUN C’HA FACIMM CCHIU’!
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 28 Luglio 2023
Ancora e ancora e ancora ci dobbiamo occupare di una cosa semplice, ma a quanto pare complicatissima, come la convocazione del consiglio comunale. E che due grandissime palle!!!!
Dopo aver parlato di Arienzo e l’assurdità di aver trasformato il consiglio comunale in una riunione di condominio ci ritroviamo adesso nuovamente a San Felice a Cancello!
Ci piacerebbe occuparci di cose un pochino più importanti la vogliamo smettere con questi giochini alquanto ridicoli per cortesia?
Riportiamo il comunicato del gruppo Speranza che spiega dal loro punto di vista i problemi su questa convocazione. Attendiamo adesso il contro-comunicato.
Comunicato
“A seguito della riunione dei Capigruppo in vista del prossimo Consiglio Comunale, continuiamo a registrare impedimento rispetto all’esercizio delle nostre funzioni”. A dichiararlo è Eugenia Carfora, capogruppo della Lista Speranza, a margine nell’incontro previsto per le 12 di ieri 26 luglio.
“Questi i fatti – continua Eugenia Carfora -. La sera di Martedì 25 luglio alle ore 18:36 viene convocata, dal Presidente del Consiglio, la Conferenza dei capigruppo per Mercoledì 26 luglio alle ore 12. Nella stessa mattinata di Mercoledì 26 Luglio 2023, alle ore 9:25 (ben prima della conferenza dei capigruppo) viene convocato il Consiglio Comunale (in prima convocazione alle ore 8:30 di Domenica e in seconda convocazione alle ore 11:00 del giorno 31 luglio p.v.).
Perseverare, probabilmente, non è umano; ma sicuramente è poco politico”.
Il riferimento è a quanto accaduto lo scorso 14 luglio per i lavori preparatori del consiglio comunale
tenutosi il successivo 17 luglio.
“Questi, invece, i dati oggettivi – riprende la Carfora -: i capigruppo sono impediti a poter proporre,
integrare e concertare i punti all’ordine del giorno; a poter acquisire documentazione nei tempi e nei
modi previsti; non mancano né sono mancati gli atteggiamenti provocatori e di arroganza politica da
parte degli assessori presenti alla conferenza dei capigruppo, seppur non facenti parte di essa.
Le regole continuano ed essere calpestate.
Manca ancora il processo del verbale del consiglio del 15 giugno 2023, con particolare riferimento all’esplicita richiesta di verifica delle situazioni di incompatibilità e ineleggibilità, ma soprattutto alle dichiarazioni del funzionario responsabile circa la mancata dell’istruttoria di tali verifiche. Perdura il mancato rispetto dello Statuto Comunale, in particolare degli articoli 13,14 e 25 (sulla conferenza dei capigruppo, sul funzionamento dei gruppi consiliari e sui termini e tempi di convocazione del consiglio comunale), ma anche del Regolamento comunale per il funzionamento del consiglio, che agli articoli 10 e 12 disciplina il funzionamento della Capigruppo e la messa a disposizione ai consiglieri della documentazione e delle informazioni per l’esercizio del mandato.
Gli atti, infatti, o i presunti tali venivano esibiti ai capigruppo senza possibilità di acquisirli, con l’impegno di trasmetterli successivamente. Parliamo di atti, come quelli relativi alla salvaguardia degli equilibri di bilancio e l’assestamento che vanno ponderati bene e non possono essere consultati superficialmente in sede di conferenza di capigruppo”.
Purtroppo, le presenti osservazioni sono state rese difficili dall’atteggiamento provocatorio di membri
della Giunta Comunale non titolati o delegati a decisioni in seno alla Capigruppo.
“Malgrado fosse già stato precedentemente segnalato – conclude Eugenia Carfora – ancora una
volta è da notare l’assenza del punto relativo a interrogazioni, interpellanze e mozioni, su cui pure il
Sindaco era intervenuto addirittura a mezzo stampa. Manca, a nostro avviso, anche un altro punto
importante, in ottica di trasparenza e partecipazione, già sollevato alla precedente Capigruppo e
sottoforma di osservazioni nell’ultimo consiglio: il regolamento per lo streaming delle sedute
consiliari. Nulla di rivoluzionario o antidemocratico; nulla di polemico o critico fine a sé stesso. Il tutto,
teso solo al ripristino delle più elementari forme democratiche di partecipazione attiva alla vita politica
dalla nostra San Felice a Cancello”.