GIUSEPPE MORGILLO: LA PROVA METEOROLOGIA DELL’ESISTENZA DI DIO. SPECCHI DI QUALIA
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 18 Settembre 2023

Come detto essendo ancora molto debilitati non riusciamo proprio a scrivere, e poi vista la partita di ieri, che ci ha aumentato la febbre mista a nervatura, non uscirebbe nulla di buono dai nostri byte.
Ma almeno le pagelle quelle le vogliamo mettere. Senza commento, quello aggiungetelo Voi se ve la sentite.
Qua per arripigliare il Ciuccio ci vuole una terapia di gruppo.
LE PAGELLE DEL PUNGIGLIONE:
Meret 5.5
Di Lorenzo 5.5
Ostigaard 5.5
Jesus 5 Rui 5
(Oliveira 6)
Anguissa 5
(Raspadori 7)
Lobotka 6.5
(Cajuste 7)
Zielinski 6
Elmas 5.5
(Politano 6.5)
Osimhen 5.5
Kvara 5
Causa malattia, sono un paio di giorni che stiamo malissimo, una terribile influenza, fortuna o sfortuna per i nemici non abbiamo il covid. Non riusciamo però a scrivere nulla, quindi non ci sarà il nostro atteso articolo su giornalenews.it così come il sempre atteso articolo post partita del Ciuccio.
Se il Palasmav di Santa Maria a Vico fosse stato costruito con tutti i chili di carta che lo riguardano tra progetti, delibere, determine sarebbe fatto e finito già da un pezzo!
Aggiungiamo un pezzettino alle fondamenta di questo fantomatico edificio, che sarebbe una determina riguardante l’efficientamento energetico dell’area esterna al Palasmav.
Non è facile capire la determina, non solo per il tecnicismo, ma proprio per l’italiano, alle volte senza senso, utilizzato. Sia chiaro questo non significa che chi ha redatto l’atto non conosca la parlata di Dante, ma è evidente, almeno a nostro avviso, che l’atto sia stato preparato in fretta e questo ne ha compromesso la forma.
Noi dunque, proviamo a fare luce su questo provvedimento, ma lo pubblichiamo anche a piè pagina così chi può magari ci da una mano a capire.
Dunque, esiste una legge che stabilisce che per l’efficientamento cieli (scritto proprio così) illuminazione pubblica e al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica; al comune di Santa Maria a Vico spettano 90.000€. L’importante è che i lavori comincino il 15 settembre dell’anno in cui si ottiene il finanziamento e terminino il 31 dicembre dell’anno successivo.
I tecnici del comune hanno dunque previsto una spesa di 90.000€ così dunque deliberata dalla giunta quando ha approvato il progetto.
Si apre una procedura negoziata il giorno 7/09/23, un giovedì, con termine ultimo per la presentazione dei progetti giorno 11/09/23 alle 8:30, un lunedì.
La proposta da Forchia arriva per un importo di 74.394,92€.
Qui non capiamo esattamente cosa succede, ma pare che il comune di Santa Maria a Vico abbia chiesto tramite trattativa diretta alla ditta praticamente di rimodulare l’importo dei lavori arrivando a 77.662€. Che poi aggiungi questo e quello si arriva a 90.000€.
Tutto giustificato da questo incomprensibile, a noi, passaggio:
RITENUTO necessario dover procedere alla rimodulazione del quadro economico a seguito
dell’espletamento della gara di affidamento dei lavori, in considerazione delle economie di gara
lavori.
Comunque vengono poi messi in comparazione i due Progetti quelli prima e post gara.
In pratica sono uguali ma quello che cambia è questo voce: Arrotondamenti/Economie di gara che si passa da 18,56€ a 3.612,35€. E bisogna fare i complimenti perché si è riusciti in ambo i casi a fare la somma di 90.000€.
Sono state pubblicate all’albo pretorio una serie di delibere licenziate dalla giunta comunale.
In maniera assolutamente fallace vengono indicati degli omissis e non con le generalità richiamando una tutela della privacy in base a disposizioni del garante.
Ma non va bene affatto.
La privacy, e quindi gli omissis, vanno bene e vanno assolutamente utilizzati quando in qualche modo, tramite un atto, si metterebbero inutilmente “alla luce” delle situazioni personali che meriterebbero restare nel privato.
Facciamo degli esempi, se diciamo Caio Sempronio vive in uno stato di indigenza e quindi è necessario intervenire con aiuti economici bla bla bla in questo caso si ha violazione palese della privacy.
Oppure: Tizi Gaio cadendo in una buca sul ciglio stradale si è rotto il femore e si è dovuto operare con tanto di complicazione che ha comportato l’asportazione della milza e di un rene.
Anche in questo caso abbiamo troppe notizie inutili. La cosa importante è che il signore in questione è caduto in una buca, il resto inizia a diventare inutile ai fini dell’atto, non certo poi per la causa legale che vi sarà. Gli omissis non vanno sul nome, ma sull’oggetto possiamo dire.
Ma gli atti licenziati dalla giunta, “monca” del sindaco, sono atti normalissimi in cui dei cittadini citano il comune di San Felice a Cancello. Quale privacy viene turbata dall’inserire il nome e cognome?
Ma non solo nelle delibere non sono indicati i nominativi, ma nemmeno per sommi capi di che cosa si tratta.
Siccome la delibera indica che il comune deve difendersi e quindi costituirsi in giudizio e quindi ci vuole l’azzeccagarbugli, ste cose costano. I dindini sono pubblici, non è che gli assessori e sindaco mettano mano alle loro tasche, ma utilizzano i soldi dei cittadini nell’interesse, si spera sempre, dei cittadini stessi.
Quindi il cittadini devono sapere in cosa i loro soldi sono spesi.
Potrebbe il cittadino essere d’accordo o meno e questo non compromette assolutamente l’atto, ma il cittadino è consapevole e questo compromette il suo prossimo voto.
I mal pensanti, non noi che siamo degli angioletti, potrebbero mal pensare che questi omissis più che difendere l’onore e la riservatezza delle persone con gli omissis sia dovuto non alle persone in sé ma magari a qualcuno a loro vicino, magari proprio in giunta.
I mal pensanti, ma che brutta gente!
A volte ci rendiamo conto che nel redigere un atto si badi molto alla sostanza e poco alla forma, in particolare in quei dettagli che sono utili proprio a comprendere il perché esiste e bisogna avere quell’atto in particolare.
Prendiamo ad esempio due determine del comune di Santa Maria a Vico.
In una sono previsti pagamenti per 42.000€ che è cosa buona giusta sia chiaro, se sono previste ste spese significa che ci vogliono. Il problema è: dove?
Nell’oggetto della determina è scritto:
LIQUIDAZIONE PER AFFIDAMENTO TRAMITE TRATTATIVA DIRETTA SUL MEPA N. 3669703 DI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E SISTEMAZIONE DELL’AREA SITA NEL COMUNE DI SANTA MARIA A VICO – SMARTCIG ZCB3BF091B
Trattasi di liquidazione quindi sicuramente lavori già svolti. Ma si dice genericamente nell’area sita in Santa Maria a Vico, appunto quale area?
Sicuramente esiste una determina precedente che spiega meglio dove sono fatti questi lavori, ma non costava nulla aggiungere una indicazione.
Anche perché nella determina è scritto che si può ricorrere al Tar contro la stessa entro 60 giorni, ma come si fa a essere certi di poter ricorrere a un tribunale se non si hanno indicazioni precise.
Un’altra determina ad esempio prevede più o meno la stessa cifra 38.000€, stavolta sappiamo dove e cioè per lavori di manutenzione riguardante gli edifici scolastici di via Mandre.
Infatti nella determina si dice: con l’inizio delle attività didattiche si rende necessario affidare i lavori di manutenzione degli istituti siti in Via Mandre nel territorio comunale di Santa Maria a Vico.
Forse bisognerebbe cominciare a dire “con la fine delle attività didattiche”, sarebbe un bel cambio di mentalità.
Ma non si capisce che lavori sono. Sti soldi sono divisi in cinque capitoli, abbiamo ad esempio in un capitolo 2.471,13€ per non si sa cosa, e la bellezza di 30.000€ che è un importo abbastanza grosso, per non si sa cosa.
Speriamo in qualche delucidazione in merito e una maggiore attenzione a questi dettagli, che poi proprio dettagli non sono.
Ci rivolgiamo alle ragazze e ai ragazzi che questa settimana inizieranno la scuola/detenzione e vogliamo loro ricordare che tutto ciò che inizia poi finisce e a questo proposito invitiamo loro a RESISTERE RESISTERE RESISTERE.
Non sappiamo esattamente chi sono i consiglieri di cui parla il gruppo di Città di Idee, inoltre interessante il passaggio: Il solo pensiero di fare un passo indietro in Giunta in favore di qualcuno che fa parte della vostra stessa maggioranza vi mette in crisi.
Vedremo se vi sarà risposta della maggioranza e soprattutto se sarà “scomposta” come l’ultima volta.
Stiamo seguendo le vicende dei centri estivi 2023 per il comune di San Felice a Cancello. Le seguiamo non per un motivo particolare, ma la cosa ci diverte tantissimo, siamo persone semplici ci divertiamo con poco.
Dunque giusto un veloce riepilogo, il giorno 28 agosto è stato il termine ultimo per presentare i progetti per il centro estivo 2023. Il giorno 01.09 si nomina la commissione, che è interna, se abbiamo ben inteso, al comune stesso.
Non si capisce perché non si sia nominata, o meglio autonominata, il giorno 29. Non si capisce perché visto che è interna, una volta composta la commissione, non si siano subito visionate le proposte.
Ma insomma siamo a San Felice non c’è niente da capire.
Ora, capita che il giorni 04.09, un componente della commissione rinuncia all’incarico. Il giorno 07.09 si opera la sostituzione.
Non si capisce perché non il giorno 05.09, ma va bene così.
Noi continueremo a seguire le bizzarre avventure riguardante i centri estivi 2023 in San Felice a Cancello e stiamo facendo il tifo che si tengano in inverno nel periodo natalizio. Forza ragazzi ce la potete fare!
Abbiamo tutti visto le immagini sui social della collina in Arienzo sicuramente fatta bruciare da piromani. Non pubblichiamo immagini per non ingrandire l’ego masturbatorio di questa gente.
Il nostro è vuole essere un approccio politico al problema degli incendi che secondo noi non è mai stato preso seriamente dai politici.
Ci si inventa cose del momento che vanno alla moda, come le guardie ambientali, quasi ogni comune aveva una “cosa” del genere, non si è mai capito che fino hanno fatto. Ogni inizio estate vengono pubblicate ordinanze riguardante l’accensione dei fuochi che vengono puntualmente disattese.
Infatti, spesso si vedono fumarole che vengono definite “fuoco controllato” ma che può facilmente sfuggir di mano, oltre al fatto che spesso i venti portano il fumo nelle cittadine e si respira allegramente.
Oggi ci si inventa il controllo del territorio con telecamere droni e cose così. Vedremo nel prossimo futuro quale sarà la moda.
Certo è difficile fare prevenzione in merito, ma ci sono delle cose che possono farsi. Ad esempio dotarsi di un “catasto incendi” impedendo qualsiasi attività sul suolo incendiato che non sia il rimboschimento.
Bisogna fare attività di pulizia eliminando in questo modo materiale combustibile al suolo.
Ma soprattutto i politici devono capire che la collina è una risorsa economica enorme, non solo per i prodotti, vedi olio e nocelle, ma anche per il turismo sia esso religioso come anche sportivo. Bisognerebbe organizzare eventi che vadano oltre il 25 aprile o 1° maggio, come si dovrebbero organizzare percorsi per il trekking, area per pic-nic e cose di questo tipo.
Il problema che vivendo sempre con le colline, si danno queste per scontate, ma invece bisognerebbe cominciare a fare politica pensando ad esse come se fossero un bene deperibile.
Forse ci arriveremo un giorno, anche se sembra molto molto lontano.