Quindi il referendum non è passato, quorum molto deludente a livello nazionale con un appena 32%, eppure c’è da dire che tanti erano i partiti che si erano mobilitati per la consultazione, una brutta sconfitta per loro certamente.
Lungi da noi analizzare il dato nazionale, ma una cosa la vogliamo dire, troviamo insopportabili gli insulti che leggiamo in queste ultime ore sui social forum rivolti agli italiani. Questi hanno fatto una scelta, di non votare, amen, va accettato e semmai bisognerebbe interrogarsi del perché non si è stati capaci di portarli alle urne. Parlare di scarsa informazione è sciocco, di cattiva informazione certo, ma questa è colpa dei promotori del sì. Facciamo solo un esempio, negli ultimi giorni è circolata una notizia bufala che riguardava una dichiarazione di Renzi che si sarebbe dimesso se non fosse passato il referendum, un falso, il presidente del consiglio si riferiva a quello costituzionale di Ottobre, ma alcuni promotori del sì avendo trasformato il referendum sulle trivelle in uno sul consenso al governo, hanno cavalcato questa falsa informazione. Avendola posta in questo modo, governo sì o no, è stato un errore molto grave, gli italiani si trovati non più a decidere se volere o meno le trivelle ma se volere o meno questo governo. Ciò non significa che gli italiani sono in massa favorevoli a questo esecutivo, ma semmai hanno voluto indicare che non è con questo referendum che volevano decidere della sorte di un governo.
Gli italiani sono gli stessi che cinque anni fa hanno detto ancora “no” al nucleare e “sì” all’acqua pubblica, allora erano intelligenti e consapevoli, oggi solo insulti, mentre il voto o il non voto andrebbe rispettato e lo ripetiamo semmai dovrebbe essere una fonte di riflessione per evitare di incorrere negli stessi errori nelle battaglie future.
Passando invece su Valle di Suessola, cosa che c’interessa maggiormente, diciamo che anche in questo caso la scelta predominante è stato l’astensione dal voto con un dato percentuale inferiore pure al dato casertano, ma con sfaccettature diverse; ovviamente ha vinto il sì, ma anche in questo caso l’analisi va approfondita e lo facciamo analizzando un comune alla volta.
Arienzo: dato dei votanti molto alto superiore alla media casertana e campana con il 27,19% dei votanti. Il si ha vinto con il 90,41% ma il no ha ottenuto quasi il 10%, ma ciò che ci lascia sconcertati è la forte presenza di schede nulle ben l’1,13% e bianche lo 0,69%! Nonostante sia un referendum evidentemente esiste una forte disaffezione alla politica nel suo complesso un campanello d’allarme da non sottovalutare per le amministrative del 5 Giugno.
Cervino: pessimo il risultato dei votanti appena il 16,98% si è recato alle urne, il peggiore per affluenza della valle. Il sì si ferma a 87,54% mentre il no super il dieci e va a 12,36%, il dato più alto della valle, ma anche qui il dato che fa riflettere sono le bianche che sono ben l’1,31% e le nulle 1,02%.
San Felice a Cancello: anche qui il dato delle affluenze non è lusinghiero appena il 19,47%. Il sì va a 91,80% il risultato più altro della valle, il no è quindi anche il più basso con 8,20%. Le nulle sono state l’1,17, mentre le bianche 0,64%.
Santa Maria a Vico: qui l’affluenza, sebbene al di sotto del dato nazionale, è però più alta del dato casertano e campano con ben 26,49%. Anche qui però i si sono al di sotto del 90% (89,67) mentre i no sono a quota 10,33%. Il dato bianche e nulle secondo noi è nella media con uno 0,47% nel primo caso e 0.81% nel secondo.