Ci abbiamo pensato a lungo se scrivere o meno questo articolo. Poi ecco alla fine, anche se è passata una settimana dal “fatto”, abbiamo deciso di scrivere sulle sconcertanti, per noi, parole del Vescovo di Acerra mons. Di Donna. Sono parole dette dal Vescovo che non abbiamo ascoltato di persona, ma abbiamo appreso da alcuni giornali.

Durante la messa in onore di Maria SS. Immacolata in San Felice a Cancello il Vescovo se ne uscito con un rimbrotto nei confronti degli elettori sanfeliciani:

Non votate chi vi fa i piaceri perché non porta a nulla, non ha portato a nulla.

Qua ci dobbiamo capire.

Se il Vescovo è a conoscenza di situazione di voto di scambio deve immediatamente recarsi nelle sedi competenti e denunciare quello di cui è a conoscenza.

Se è un parlare così alla carlona del tipo: i politici so tutti ladri, non ci sono più le mezze stagioni, non si trova più parcheggio … Allora non capiamo il senso di ritenere i cittadini sanfeliciani degli sprovveduti, dei boccaloni.

Un altro passaggio che pare sia piaciuto molto è questo:

E a voi che avete le mani su questa città dico di fare un passo indietro perché da un momento all’altro dovete lasciare tutto

Il Vescovo chi si rivolge a quelli che potremmo definire i “poteri occulti”. Ma non è chiaro se sta parlando alla criminalità organizzata, ai politici, ad entrambi come un corpo unico. Concetto ribadito di tanto in tanto definendo San Felice in mano a pochi.

Capiamo che il Vescovo non faccia nomi, ci mancherebbe, ma appunto sti “pochi” sono dei criminali? Sono magari politici di lungo corso che hanno un chiamiamolo “potere di soggezione” nei confronti dell’elettorato? Entrambi?

Saranno state parole dure, di effetto, ma a nostro avviso il Vescovo si va ad iscrivere in una lista di quelli che sparano nel mucchio, di quelli che dicono e non dicono.

A quanto pare il Vescovo è molto preoccupato per San Felice ritenuto l’unico Comune che non riesce a risollevarsi.

Non sappiamo se l’unico comune della Valle, della diocesi, della provincia, della regione o proprio d’Italia. Certo che qualcuno da Acerra viene a San Felice e dire che il comune non riesce a risollevarsi con tutto il rispetto per Acerra, il Vescovo e gli acerrani forse forse un pochino di autocritica non guasterebbe.

Però il Vescovo tiene pure la soluzione: faccio appello ai cattolici, uomini e donne, ma soprattutto ai giovani  di buona volontà affinché alzino la testa e si sveglino dell’indifferenza. Questo paese ha tante forze sane che io chiamo a raccolta.  Vi esorto a scendere in campo, a prendervi cura del bene comune e non degli interessi personali.

E qui ancora ci dobbiamo capire.

Se questa è una esortazione all’azione politica, un classico “armiamoci e partite”, ha un senso sebbene non è proprio una novità dire “Orsù! Forza giovani”. Ma se trattasi di costruire una lista dietro le quinte e allora qui abbiamo un problema.

Il Vescovo, per nostro assoluto personale sentire, non dovrebbe immischiarsi nella politica locale. Che faccia da sprone, da pungolo, da incorraggiamento, da stimolo insomma, ma ben venga da qualsiasi parte, anche dal Vescovado. Ma stranamente chissà perché il Vescovo questi discorsi non li tiene mai in altre parti della Valle di Suessola.

Quindi a San Felice avremo la lista civico-ecclesiastica del Vescovo?

Noi siamo dell’idea che libera Chiesa in libero Stato sia un valore imprescindibile.