Sabato c’è stata in San Felice a Cancello una manifestazione politica capeggiata dal Vescovo di Acerra Antonio Di Donna. I fedeli/elettori sono partiti dalle varie parrocchie di appartenenza e sono giunti davanti al municipio e lì ad aspettarli c’era il Vescovo.

Di Donna ha rivendicato il ruolo della chiesa e della fede in politica, ha anche annunciato una sorta di scuola cattolica politica, e quindi ecco il senso di quell’incontro. Come nel chiedere agli elettori di scegliere persone oneste e non votare per clientelismo o per appartenenza a clan familiari. Stessa cosa per i candidati sindaci nel chiedere appunto che le liste siano composte da persone oneste.

A suo dire San Felice a Cancello è un comune che fa più difficoltà a rialzarsi rispetto ai vicinori e quindi Di Donna giustifica l’intervento della fede in cose terrene.

In verità diciamo al nostro Lettore che questa è una ingerenza fastidiosa.

San Felice a Cancello ha certamente un problema in politica di carattere se vogliamo di onestà e capacità dei politici locali, ma non diversamente dagli altri comuni. Vedasi Santa Maria a Vico e questione cimitero, ci pare che qualche problema giuridico i politici lì lo hanno avuto e non è finita ancora. Sempre a Santa Maria in consiglio comunale ci pare che sieda una persona che ha ancora delle problematiche giuridiche da risolvere. Non ci pare che il Vescovo abbia pronunciato frasi o fatto manifestazione su una questione come il cimitero poi che tocca non solo il lato temporale ma anche quello spirituale.

Vediamo anche Arienzo che pur di portare un po’ di gente in piazza per una manifestazione carnevalesca, che si rivolge più ai bambini, si è avuto la brillante idea di chiamare a far spettacolo una persona dalla dubbia moralità. Anche in questo caso pare che tutto vada bene per la Diocesi.

San Felice fa eccezione a quanto pare.

Che sia chiaro, il Vescovo può fare tutta la politica che vuole siamo in Italia mica nello Stato Pontificio! Almeno fino a che non dia delle indicazioni di voto che per ovvie ragioni sarebbe meglio evitare. Ma ci sarebbe piaciuto che il Vescovo parlasse ad una comunità che ne ha bisogno di criminalità organizzata, sarebbe stato davvero significativo in quella piazza dire con chiarezza che i violenti non hanno diritto ad entrare nel regno dei cieli così non devono avere diritti in questa valle di lacrime.

Ma il problema per il Vescovo sono le liste elettorali.

Il punto è che il Riboldi minore dicendo “scegliete candidati onesti” dice una banalità. L’onestà è un presupposto non una qualifica del politico. Essere onesti in politica non è presupposto per essere capaci. Ma Noi non lo vogliamo ritenere banale, tutt’altro. Il Vescovo ha voluto dire – a nostro avviso – con quella manifestazione e presenza simbolica davanti al Municipio ci sono anche io, i conti li dove fare pure con me. A questo punto non ci sorprenderebbe se nei prossimi giorni dovesse venir fuori un quarto candidato a sindaco.

Ma poi quando saranno presentate le liste bisognerà portarle in Diocesi per avere l’imprimatur di Sua Eccellenza?

Se il Vescovo si fosse limitato a una lettera aperta, una nota, una omelia in chiesa, nulla questio anzi, come abbiamo detto l’appello fatto dal Pastore è alquanto banale. Ma organizzare una processione, occupare la piazzetta davanti al municipio fare un discorso pubblico, questo caro Vescovo è ingerenza.