SFAC CRISI: L’ANOMALIA DI UN SINDACO A PAROLE SFIDUCIATO MA NEI FATTI ANCORA IN SELLA.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 19 Novembre 2019
MANCANO 33 GIORNI AL PUNGIGLIONE D’ORO
Una cosa interessante che non è sfuggita a molti commentatori locali è che il sindaco di San Felice a Cancello -Giovanni Ferrara- non ha più una maggioranza, infatti contando l’opposizione dei 5stelle + gli ex Forzisti + Insieme per Sanfelice da un risultato di 9 consiglieri contro i 7 a favore del sindaco.

Fino a qui la matematica.
Il problema però si svolge tutto sul fronte politico, perché se è vero che la maggioranza si è ribaltata, le dichiarazioni contro il sindaco Ferrara sono arrivate da tutte queste componenti menzionate, manca qualcosa.
Anzi manca qualcuno.
Manca il notaio.
Arrivati a questo punto ci aspetteremmo che le forze di opposizione si mettano assieme e vadano da un notaio per appunto certificare la fine politica di questa esperienza amministrativa praticamente mai iniziata.
Ma ciò non è avvento o non ancora avvenuto.
Quali i motivi?
Potrebbe essere che come abbiamo più volte prospettato i 5stelle si siano orientati a sostenere questo “esecutivo”, a chiacchiere essere contro, ma poi nei fatti sostenerlo evitando la sfiducia.
Potrebbe anche essere che il fronte dei dissidenti non sia poi così dissidente e cerchi uno spazio, sempre più ridotto, di dialogo e quindi non chiuda la porta.
L’idea potrebbe essere anche quella di istituzionalizzare la crisi e cioè portarla in consiglio comunale e aprire una discussione con tanto di voto.
Difficile dirlo, anche se i nodi dovrebbero presto arrivare al pettine visto che un consiglio comunale va fatto per approvare il bilancio consolidato. Notaio permettendo.