Dopo che l’urna della Champions ci aveva dato il Milan in sorte, noi nel nostro piccolo lo abbiamo considerato un regalo della dea Fortuna. Tutti però a ricordarci che la Champions non è il Campionato. Ieri dopo l’immensa paliata subita proprio in Campionato tutti a dirci che non capiamo nulla di calcio che il Milan è fortissimissimo di suo.
Che noi nulla capiamo di calcio è assodato, ma non certo per questo motivo, anzi vogliamo ricordare ciò che ci fu ricordato: il Campionato non è la Champions.
Infatti ci pare che si è dispiaciuti non tanto per aver perso una partita di avvicinamento allo scudetto agognato quanto sembra si sia perso una sorta di preliminare Champions. Diciamola pure tutta, persa anche malamente.
Perché questa sconfitta è stata sul piano tattico, strategico e dei singoli contro i singoli, insomma sconfitta totale.
Scansiamo gli equivoci. No, non abbiamo perso perché mancava Osimhen. Certo il nigeriano è presenza spaventevole per gli avversari, ma ieri non c’era proprio trippa, se non arrivano i palloni è difficile metterla dentro.
No, non abbiamo perso per il tifo praticamente contro. Quando mai questa squadra in questi anni ha avuto un tifo a favore? Certo ieri pareva più San Siro che il vecchio San Paolo, ma i ragazzi so abituati a questo “silenzio”.
No ieri si è perso per due motivi. Il rientro dalla pausa. Può sembrare una scusa, e forse lo è, ma la squadra soffre questi momenti di “vuoto”, infatti sono arrivate sempre sconfitte oltre che nel risultato pure nel gioco.
Poi certamente un errore di Spalletti. La squadra è quella che ci si aspettava, magari poteva esserci un Lozano per Politano, che nulla avrebbe cambiato o un Olivera per Rui che tanto avrebbe cambiato. Il guaio è che i cambi arrivano praticamente a partita chiusa, quando si sperava già inizio secondo tempo una diversa impostazione.
Non è quello di ieri il vero Napoli.
Almeno lo speriamo. Si ricomincia a giocare subito venerdì contro il Lecce e sarebbe proprio il caso di riprenderci i due punti lasciati all’andata.
Le Pagelle del Pungiglione
Mertet 6: se la partita è finita solo con 4 gol presi e non 8, che ci stavano tutti, proprio grazie a lui.
Di Lorenzo 4: è chiaro che non può attaccare molto e concentrarsi sulla difesa, ma non è cosa sua fa sembrare Leao un redivivo Ronaldinho.
Rrahamani 4: ieri sera in versione cono di allenamento, dribblato con facilità estrema da chiunque.
Kim 4,5: gli avversari sono ovunque e lui è solo, regge per qualche minuto, poi crolla.
Rui 4: imbarazzante in difesa, due gol sulla coscienza, almeno centra in faccia il portiere avversario con una potente carocchiola.
Anguissa 5: ci prova a far da argine, ma è sempre circondato da milanisti.
Lobotka 4,5: asfissiato, non riesce a ragionare mai, prova ad aiutare quella pippa di Rui ma viene bevuto da Diaz per il gol del vantaggio, prova pure il tiro cosa che mai lo si vede fare, ma non con troppa fortuna.
Zielinski 5: cerca in qualche modo di far qualcosa, qualsiasi cosa, ci prova e nel provarci è pure sfortunato nel perdere il pallone che chiuderà di fatto la partita.
Politano 4,5: duello con Hernandez perso nettamente.
Simeone 5: non è certo la sua partita questa ha una bella occasione sullo 0-0, ma il tiro è alto, poi nulla, prova pure a scendere a livello della difesa pur di toccare un pallone.
Kvara 6: nervoso, ma almeno è sembrato l’unico a lottare fino alla fine e cercare di creare scompiglio nella difesa.
Nota statistica
Decima sconfitta per Spalletti al Napoli. Rui è il 54° calciatore del Napoli a raggiungere le 150 presenze.