PASQUALE DE LUCIA VUOLE FARE IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 16 Settembre 2016
Pasquale De Lucia sindaco di San Felice a Cancello scrive -tra gli altri- al Segretario Genrale della Provincia di Caserta Pasquale Foglia, per la richiesta di non riconoscere le sue dimissioni presentate ad inizio Maggio.
La vicenda è un po’ più complessa di quella che sembra.
Dunque si comincia con le elezioni provinciali le prime di secondo livello, ovvero non sono i cittadini a votare ma i sindaci e i consiglieri comunali, Pasquale De Lucia in un primo momento sembra correre per la presidenza ma poi cede ad Angelo Di Costanzo con il patto in caso in cui fossero eletti e la lista fosse vincente di diventare suo Vice.
Così avviene: Angelo Di Costanzo presidente e Pasquale De Lucia vice-presidente della provincia.
Tutto bello e meraviglioso tanto che così si esprime Pasquale De Lucia nei confronti del neo presidente: “Con il presidente Di Costanzo c’è un’amicizia e un rapporto politico che ci lega da oltre vent’anni”
Il vice-presidente sostituisce il presidente in tutti i casi in cui questi è impedito.
Ad Aprile 2016 il patatrac. Il presidente Di Costanzo partecipa alla presentazione di un libro in Arienzo in piena campagna elettorale invitando a votare per il sindaco uscente Guida. De Lucia la prende male visto che i rapporti con il sindaco di Arienzo sono deteriorati e per risposta si dimette da vice-presidente con tanto di conferenza stampa in cui definirà Di Costanzo: “arrivista, irriconoscente senza spessore e ignavo”.
Nessun vice-presidente viene nominato al posto di De Lucia.
In verità sembrava che la carica di vice-presidente della provincia fosse solo onorifica, nulla di più, invece pare che tale carica un senso l’abbia anche da un punto di vista giuridico-amministrativo.
Come oramai tristemente noto, il presidente della provincia è stato arrestato. Ed ecco un nuovo colpo di scena targato Pasquale De Lucia: la richiesta di non considerare valide le sue dimissioni. Sì perché per De Lucia è vero che le dimissioni sono state protocollate ma mancante del destinatario quindi non produttive di effetti. Non solo tale mancanza non è un errore ma scelta fatta appositamente, in quanto: “tanto proprio al fine di esse non rendere efficaci, valide e irrevocabili, ma solo prodromico segnale politico rivolto alla coralità delle componenti politiche del centrodestra per il raggiungimento e il rispetto di patti, che, fino allo spirare del mese di Aprile del c.a. erano stati oggetto di indecoroso oblìo.”
Ora il segretario generale dovrà pronunciarsi in merito, ma riteniamo sia molto difficile per De Lucia spuntarla, ma staremo a vedere cosa succede.