SMAV: RIUNIONE DEI RESIDENTI DI VIA NAZIONALE TRA PROBLEMATICHE E PROPOSTE.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 6 Ottobre 2015
Si è tenuto ieri sera il primo incontro tra i residenti lungo via nazionale appia per trovare soluzioni ai tanti problemi che affliggono i cittadini, dallo smog alla eccessiva velocità delle auto ma soprattutto dei mezzi pesanti che porta addirittura a far tremare gli edifici, agli incidenti automobilistici che spesso oltre alle auto e alle persone coinvolge pure gli edifici; ma sono state anche proposte delle soluzioni che probabilmente nell’immediato futuro saranno poste all’attenzione dell’amministrazione comunale.
Tra le proposte che noi abbiamo trovato interessanti e che condividiamo in toto, ma anche perché qualcuna l’abbiamo posta in passato, una è stata quella di spegnere i semafori, diciamo come soluzione a breve termine, in quanto ci si è accorti che semafori a luce lampeggiante gialla rendono più facile lo scorrimento, si crea meno smog e paradossalmente gli automobilisti fanno più attenzione e si riducono gli incidenti o quantomeno le situazioni di pericolo, come chi accelera cercando di non beccare il rosso o quel bastardo tipico che si preselezione per girare a sinistra al semaforo ma poi si re-incanala per procedere dritto, evitando la lunga fila in questo modo ma creando molti pericoli per se e per gli altri; una soluzione a lungo termine dello spegnimento dei semafori è quello di creare una rotatoria lì ove è possibile ovviamente. Anche creare dei sovrappassi per consentire l’attraversamento in tutta sicurezza in alcuni punti soprattutto in prossimità delle scuole. Anche inserire lungo la strada degli indicatori di velocità (speedometri) in modo che ci si renda conto che la velocità è eccessiva.
Vogliamo portare una piccola esperienza avvenuta in Europa, che non abbiamo idea se funzioni a Santa Maria a Vico su
una strada che raccoglie ben 25 mila veicoli al giorno, ma un certo Hans Monderman ingegnere del traffico olandese ideò il cosidetto “spazio condiviso” ovvero una città o se vogliamo una strada senza semafori e segnaletica, partendo da un presupposto che può sembrare assurdo, ovvero che strade percepite pericolose, senza semaforo e segnali, portano a maggiore attenzione e concentrazione quindi al ridursi degli incidenti e della velocità. In alcune piccole città europee come Bohmte in Germania quando il sistema fu iniziato nel 2007 gli incidenti si azzerarono contro una media di 40/45 annui. A Drachten in Olanda una città che sembra abbia gli stessi problemi di Santa Maria troppi semafori, troppe code, troppi mezzi ben 22 mila annui, la percezione di pericolosità della strada è scesa e gli ingorghi non esistono più. Ma non riguarda solo piccole città anche la capitale della Nuova Zelanda, Auckland, ha numerosi punti di spazio condiviso.
Ora possiamo immaginare che questa proposta sia una rivoluzione copernicana, ma almeno si potrebbe sperimentare un’altra idea suggeritaci a bassa voce durante la riunione, ovvero tenere i semafori spenti di giorno e accesi di notte, in modo da creare uno spazio condiviso di giorno che sembra porti molti frutti positivi e in parte, seppur piccola risponderebbe alle esigenze dei residenti, e accendendoli la notte creerebbe dei rallentamenti per i mezzi pesanti. Ovviamente il pazzo che va a 300Km/h non c’è segnale o semaforo o buon senso che possa fermalo, il fesso sulla strada lo si troverà sempre.
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