Presentazione  ieri del libro “Ovunque, proteggici” di Elisa Ruotolo, nella sala Sant’Eugenio de Mazenod, presso il chiostro dei padri Oblati di Maria Immacoltata.

Più che una classica presentazione è stato invece una bella chiacchierata con l’autrice che con questo libro rischiò di entrare tra i cinque finalisti del “Premio Strega” lo scorso anno, anzi se ci si permette l’ironia, forse proprio il fatto di essere stato eliminato dai finalisti lo rende ancora più interessante, in quanto certamente bello.Ovunque, proteggici

Invitiamo davvero ad acquistare questo libro intenso e meraviglioso, scritto dall’autrice santamariana che è riuscita a creare, attraverso un linguaggio poetico, ricco di metafore e ricercato, ma sempre scorrevole, una saga familiare fatta di tanti personaggi contrastanti in cui chiunque può rivedere un pezzo della sua anima.

Come è stato giustamente scritto in una recensione: “ Il segreto della felicità nelle relazioni umane, sembra dirci la scrittrice, è la pazienza laboriosa che permette di coltivare gli affetti e rendere forti durante le attese estenuanti verso l’altro, che non è ancora pronto al perdono o alla riconciliazione.”

Elisa Ruotolo proprio nella chiacchierata di ieri ha raccontato anche il suo approccio alla lettura e alla scrittura: “Io leggevo prima ancora di imparare a leggere, avevo due libri ma non sapendo leggerli inventavo le storie e quindi me le raccontavo … Il nostro tempo è limitato, volevo una specie di risarcimento, quindi attraverso la lettura posso essere tutto quello che nella vita reale non potevo mai essere … il passaggio con la scrittura è stato automatico nel senso che scrivere è sempre statoun gesto sacro, scrivere è sempre stato per me come la cura di una madre e il lavoro di un artigiano e poi diventato un modo per rifugiarmi in un altrove che non mi appartenesse.”