Vicenda a un passo da chiudersi quella dell’Appia III° e IV° tratto, che come i cittadini hanno notato, non è ancora partita con i lavori.

Lavori che vengono finanziati dalla regione Campania e precisamente tramite i fondi§: “P.O: Campania FESR 2007-2013 asse 6 – sviluppo urbano e qualità della vita –Obiettivo Operativo 6.3 Città solidali e scuole aperte”.

Cosa è successo esattamente proviamo a ricostruirlo, ma essendo la vicenda complicata, come sempre quando di mezzo si mettono i tribunali amministravi, ce ne scusiamo subito se non saremo proprio del tutto chiari.

La gara d’appalto peri suddetti lavori venne vinta dalla De Rosa Costruzioni s.r.l. (capogruppo) con sede in Sant’Agata de Goti (mandante: Sannio Appalti s.r.l.; mandante: EFFE4 s.r.l.) secondo classificato la Luanco s.r.l. (mandataria) con sede in Roma (mandante: Calcagno costruzioni s.r.l.). Tutto questo nel Dicembre 2014.

A gennaio 2015 il primo intoppo, la autocertificazione per la De Rosa era regolare, per Effe4 pure, ma per il Sannio Appalti vi furono problemi riguardo alla posizione INAIL, INPS e Cassa Edile BN. Quindi per questi motivi il comune non poté far altro che far decadere la De Rosa e affidare i lavori alla seconda classificata. (Determina n. 18 del 11/03/2015).

Ovviamente la De Rosa fa ricorso, ad Aprile 2015 il TAR Campania, alla luce pure di una recentissimo parere del Consiglio di Stato (126/2015) che a quanto pare sta facendo giurisprudenza sulla questione, pilatamente se ne lava le mani, adducendo che le questioni poste devono essere meglio approfondite in giudizio, e quindi rinvia il tutto all’udienza del 7 Ottobre 2015, ma allo stesso tempo sospende la gara per esigenze cautelari. (Ordinanza 859/15 del 20/04/2015).

Entra in scena il commissario prefettizio, in quanto siamo a Maggio di quest’anno, che decide di far costituire l’ente comune in giudizio impugnando l’ordinanza innanzi al Consiglio di Stato. In parole povere: ente comune vs. De Rosa costruzioni s.r.l.

Il Consiglio di Stato si riunisce, siamo al 15/05/15, ritenendo che non sussistono affatto i motivi di gravità e urgenza che hanno portato alla misura cautelare, respinge l’istanza e fissa la discussione in camera di consiglio per il giorno 9 giugno (si slitterà all’11).

Palazzo Spada sede del Consiglio di Stato

Palazzo Spada sede del Consiglio di Stato

Tale giorno sempre il Consiglio di Stato così decide: “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) Accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado.”

(https://www.giustizia-amministrativa.it/)

In parole molto povere Luanco può cominciare a fare i lavori, il tutto però avrà una definitiva fine si spera ad Ottobre.

Il problema è adesso di opportunità, visto che la festa dell’Assunta incombe.