Parliamo ancora una volta di San Felice a Cancello e delle dimissioni del sindaco Ferrara che stanno creando più di un problema da un punto di visto tecnico.
Il Movimento 5 Stelle cittadino batte un colpo e si rivolge direttamente al Prefetto, proprio per contestare il fatto che il presidente del cosngilio comnunale Colella non ha ancora convocato il consiglio comunale come previsto dallo statuto in caso di dimissioni del sindaco e hanno pure accennato al fatto che il vice sindaco ormai firma gli atti che spetterebbero al sindaco.
Il prefetto chiede lumi al presidente del consiglio, il quale risponde in maniera che dire sgarbata è poco, con un italiano da terza elementare, dicendo che “Le norme vigenti non contemplano la convocazione del Consiglio Comunale quando vi è le dimissioni di un sindaco; Questa la ragione per la quale questo ufficio non ha provveduto alla Convocazione del del Consiglio Comunale.”
Su giornalenews potete leggere in maniera più approfondita, davvero un ottimo articolo IL PREFETTO CHIEDE INFORMAZIONI, COLELLA ROTTAMA LO STATUTO – GiornaleNews
Ora, non stiamo adesso a fare i grammarnazi sull’uso evidentemente sconosciuto del verbo essere, sulle maiuscole messe un po’ a casaccio e altro, lasciamo stare, ma per la miseria, stai scrivendo al Prefetto, mica a tuo cugino! Ma tralasciamo.
Il presidente del consiglio comunale dice che in base alle normative vigenti che non contemplano la convocazione del consiglio non lo ha fatto. Quali norme? E’ mai possibile che il presidente del consiglio comunale non abbia ritenuto di dover giustificare meglio questa sua decisione in contrasto evidente con lo Statuto comunale. Ma appunto, l’art.23 dello Statuto non è una norma? Ma poi di grazia può dirci il presidente del consiglio quali altri articoli dello statuto e magari del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale sono in contrasto con le normative vigenti? Così giusto per non citare questi articoli in malo modo.
Il consiglio comunale non serve solo a dare conoscenza delle dimissioni del sindaco, anzi dobbiamo fare nostra culpa, capita pure noi di sbagliare a quanto pare, questo è il secondo errore dopo sei anni di blog, infatti, abbiamo sempre detto che il consiglio era il luogo della conoscibilità delle dimissioni, in realtà da una interpretazione autentica la conoscibilità delle dimissioni è data dall’iscrizione al protocollo, quindi i venti giorni partono da lì. Quindi le dimissioni del sindaco sappiamo che ha protocollato il giorno 02/02/21 saranno efficaci e irrevocabili dopo il giorno 22/02/21 con o senza consiglio comunale.
Ma non è questo che impedisce la convocazione, non c’è nessuna norma che impedisca la convocazione del consiglio per discutere dell’argomento dimissioni, anzi come detto lo statuto fa proprio obbligo al presidente di convocare il consiglio, proprio per discutere. Addirittura il consiglio comunale può tenersi anche e nonostante l’indizione dei comizi elettorali ovviamente solo per discutere delle dimissioni.
Tenendo conto che i termini dello Statuto non sono perentori, ma ordinatori e costatata la volontà di alcuni consiglieri comunali di discutere della questione, il presidente dovrebbe, invece che appellarsi a normativa vigente solo nella sua testa, convocare il consiglio nel rispetto dello Statuto comunale che è vigente.
Ferrara non si è dimesso per motivi personali, ma ha sollevato questioni politiche e amministrative che andrebbero affrontate in un consiglio comunale, dove altro?
Qui abbiamo una situazione assurda dove un presidente del consiglio comunale non tiene nel giusto conto le dimissioni di un sindaco e un vice sindaco invece che le tiene in sì gran conto da fare il sindaco senza averne titolo.
Dobbiamo dire che il Movimento 5 Stelle ha ragione, visto i comportamenti di Colella e Savino, lo Statuto di San Felice a Cancello è carta straccia.