Ci siamo addormentati ieri con una certa difficoltà, non volevamo poi svegliarci e scoprire che fosse tutto un sogno.
Uno scudetto bellissimo, ma diciamolo, inaspettato.
Ad agosto alla ripresa di questo campionato pochi scommettevano sul Ciuccio vincente e ci sta anche a ragione. Due grandissimi come Mertens e Koulibaly lasciavano, il primo anche con qualche malumore nei confronti della società. Lascia Ruiz e lascia anche Insigne, uno che non ha idea di cosa sia un gioco di squadra, ma in quel periodo i tifosi se lo piangono manco fosse stato una specie di fuoriclasse.
Il problema per i tifosi sono i ricambi, arriva gente dal nome sconosciuto come un tal Kvaratskhelia da una nazione come la Georgia, non proprio una potenza calcistica, arriva un coreano Kim, uno che ha il nome di un pacchetto di sigarette, in difesa, un norvegese che le cronache vichinghe raccontano che manco la mamma sapesse come si chiamasse, pare Ostigard. Inoltre non riusciamo a vendere il portiere Meret e ce lo dobbiamo tenere con tutte le problematiche psicologiche che questo comporta oltre quelle già accumulate.
Insomma gli addetti ai lavori, i più benevoli, danno un Napoli in lotta per un posto in Champions.
I tifosotti hanno la scusa bella e pronta per attaccare con più veemenza società e presidente si sprecano gli A16, i pappone, i vattene. Addirittura un certo ex presidente Ferlaino che fece entrare in società un intrallazzatore come Corbelli e di fatto fu protagonista del fallimento societario del Napoli e sua rovinosa caduta in serie C, diventa una sorta di eroe cittadino.
Il campionato però comincia con il botto le prime due partite si registrano 9 gol fatti e solo 2 subiti. Ma parliamo di Verona e Monza e quindi non fanno testo. Infatti le due successive il Ciuccio rallenta con un 0-0 e 1-1 rispettivamente contro Fiorentina e Lecce e siamo già ai “… e pure quest’anno si vince l’anno prossimo”.
Ma poi ecco altre vittorie e cominciano a essere pesanti, Lazio prima e Milan poi, entrambe fuori casa, alla nona giornata il Ciuccio è primo in classifica in solitaria senza sconfitte! Ma è la sensazione che ci sia una squadra che funzioni come un orologio. In difesa la continuità da fiducia a Meret che si ripiglia, Kim fa dimenticare chi sia Koulibaly, a centrocampo giganteggia Lobotka, in avanti brilla la stella di Osimhen e Kvara si dimostra essere un acquisto azzeccattissimo. Il georgiano è indomabile, inoltre contribuisce anche in fase difensiva aiutando in modo talmente evidente un Mario Rui da farlo divenire giocatore anche apprezzabile.
Continuano le vittorie importanti, tipo contro Atalanta e Roma. C’è da dire che non si riesce a trovare un antagonista a questa squadra, nelle prime giornata sembra l’Atalanta, altra sorpresa a contendere il primato, ma poi crolla, poi ecco il Milan campione d’Italia uscente, ma alla tredicesima, la Dea è in ginocchio e il Diavolo ha già 6 punti di distacco!
Alla sosta mondiale+natalizia i punti di distacco dalla seconda sono 8!
A questo punto tre sono le domande che si pongono gli amanti del calcio: chi vincerà il mondiale? Come ha fatto il Napoli ha pareggiare con il Lecce? Riuscirà il Ciuccio alla ripresa del campionato a tenere lo stesso ritmo?
Sembrerebbe di No! Il Napoli affronta l’Inter e perde malamente, non tanto nel risultato finirà 0-1 quanto nel gioco, completamente scialbo. Il Milan si porta a -5 e molti pensano che la magia sia finita, che avremo un altro campionato.
Due settimane dopo arriva la prova del nove: la Juventus fuoricasa. E’ importante fare risultato, ma ancora di più giocare contro una grande ai ritmi cui questi ragazzi ci avevano abituati prima della sosta. Non c’è storia è uno schiacciante 1-5, la Vecchia Signora non ci capisce nulla, una goduria, sia nel risultato che nel gioco tutto perfetto!
Il Napoli con la vittoria contro la Salernitana sarà campione d’inverno con 9 punti di vantaggio sulla seconda.
Succede poi “l’imprevisto”, la Juventus ancora una volta ha problemi di carattere legale e per una questione di plusvalenze viene decurtata di ben 15 punti. Non entriamo nel merito della questione giudiziaria, ma diciamo che la faccenda non è purtroppo ancora finita, per i punti tolti molti operatori del settore ritenevano che sarebbero ritornati, come poi è stato. Dobbiamo però sottolineare come in pochi anni la società Juventus ha ancora una volta problemi di carattere legale e non diciamo altro. Comunque nella disamina della stagione considereremo come mai tolti questi punti.
Inizia dunque il girone di ritorno con un brutto cliente come la Roma ma la lupa va a cuccia. Poi un quattro giornate in cui il Napoli da il meglio di sé segnando una caterva di gol e subendone 0!
Alla 24esima giornata la situazione dice Napoli 65 e Juventus 50, nuova inseguitrice! Non un distacco, una voragine.
Poi la Lazio dell’ex Sarri che da un dispiacere, la seconda sconfitta e stavolta in casa. 0-1, ma il Napoli a differenza della prima sconfitta c’è. Poi anche la Juve esce sconfitta contro l’Inter che la raggiunge al secondo posto ma sempre a -15.
Alla sosta per le Nazionali, il Napoli arriva a quota 71, la Juventus a 56, l’Inter crolla rimanendo a 50 e viene sopravanzata dalla Lazio che va a 52.
Il Napoli dal ritorno dalla sosta affronta il Milan nella prima di tre serie, visti pure gli scontri in Champions. Un disastro. Nonostante si giocasse in casa la sconfitta è bruciante sia nel risultato 4 gol presi e 0 fatti, che nel gioco, completamente annichiliti gli azzurri. Peggio succede sugli spalti, il tifo assente nei cori e violento con le mani, addirittura ci si picchia tra tifosi napoletani, una vergogna assoluta. Spalletti stesso dirà che semmai dovesse succedere ancora avrebbe abbandonato la panchina. Una situazione surreale.
Il mese di Aprile sarà duro. Arriva la vittoria con il Lecce, molto stentata, poi lo 0-0 contro il Verona in casa. Ma la classifica non ne risente. La Juventus rallenta di brutto con due sconfitte consecutive e viene sopravanzata dalla Lazio ora a 61, il distacco è di -14!
Lo scontro adesso è a Torino contro la Juventus. Ma sia Ciuccio che Zebra zoppicano in questo momento e infatti la partita è intensa, fisica, nervosa, ma anche bella. Purtroppo Cuadrado prova a rovinarla con una simulazione vergognosa in area che crea un ulteriore danno di immagine sia alla Juventus, che magari proprio quest’anno ne avrebbe fatto a meno, si a se stesso che al calcio. Proprio sul rovesciamento di fronte arriva il gol di Raspadori, altro nuovo acquisto, e complice la sconfitta della Lazio in casa con il Torino ecco che il sogno è a un passo.
Il passo si chiama Salernitana. Per qualche strano motivo essendo squadra del sud e campana pare che la Salernitana debba prostrarsi in ginocchio ed emettere erotici gridolini di compiacimento a ogni eventuale gol subito. Si gioca al Maradona e tutto è pronto per la grande festa, anche perché la Lazio ancora cede contro l’Inter, basta la vittoria al Ciuccio.
Ma niente, come abbiamo detto non è questo un buon periodo, il primo tempo si chiude sul pari poi nel secondo tempo un grande Olivera, altra new entry, segna di testa, sembra fatta ma a 8 minuti dalla fine Dia per la Salernitana la pareggia e festa rinviata.
A Salerno si festeggia manco si fosse vinto una coppa con stupore dei napoletani, forse il fatto di definirli da secoli “pisciaiuoli” avrà pesato sugli eccessivi festeggiamenti granata? Napoli scopre che qualche volta è a Nord di qualche altro.
Bisogna dire che prima di questa partita si arriva a una sorta di pacificazione tra tifosi e società.
Ecco alla partita di Udine e tutti sappiamo come è andata.
Un lavoro straordinario della società che ha creduto su calciatori “sconosciuti”, un merito a Spalletti che ha saputo gestirli e caricarli, un bravissimo a questi ragazzi che hanno davvero giocato una meraviglia, questo non è lo scudetto di alcune individualità, ma è lo scudetto del collettivo, di tutta la squadra, dove pure chi ha giocato poco quando chiamato ha dato il 100%.
Ora, sarà dura ripetersi il prossimo anno, ma l’importante è che ci divertiamo, lo sport è anche questo, anzi no, è solo questo.
Forza Napoli Sempre!