Oggi parliamo di massimi sistemi e visto che siamo in tempi di “maturità” non possiamo non parlare di scuola e ragazzi.

O meglio della impreparazione della scuola e della stupidità dei genitori che si riversa sui figli.

Impreparazione della scuola abbiamo detto in quanto oggi, ma anche ieri, la scuola è lontana anni luce dal mondo del lavoro, ma non solo anche dal mondo della conoscenza in sé.

Una istituzione tra l’altro sotto attacco da una mandria di deficienti del noncielodicono, è tutto farzo, la vera storia, la vera scienzia e tutte le fesserie annesse e connesse.

Ma non è che la scuola riesca a difendere se stessa come istituzione, sembra proprio non avere interessare a difendere quel minimo di prestigio che comunque viene riconosciuto.

Tanto che pure nelle ultime elezioni comunali c’è stato chi ha considerato la scuola come un modo per salvaguardare il tempo delle mamme lavoratrici.

Questa è la scuola per alcuni: un parcheggio dove far stazionare i ragazzi e consentire alle mamme, solo a loro a quanto pare, di avere tempo per lavorare. Per altri la scuola è però anche un diplomificio, un passaggio necessario per avere quel pezzo di carta per poter lavorare e quindi sopravvivere in questa società. Poi magari un tizio non sa fare nulla, ma ha il pezzo di carta che dice il contrario.

Mica la scuola è il posto dove si fa cultura! Ma quando mai! E’ il giudizio che impera.

Oggi il mondo è fatto di byte e megabyte, i ragazzi si informano sulle piattaforme online, purtroppo, non perché il mezzo sia sbagliato, perché trovano tanta merda e poca conoscenza reale. La scuola oggi dovrebbe essere questo: insegnare come si impagina un foglio word, come si usa exel, come si fa una ricerca su Google, e invece stiamo ancora a penna con inchiostro e carta e gesso e lavagna!

Nessuna azienda ti chiede se hai una calligrafia ma se sai usare un pacchetto office!

Per non parlare poi del problema scuola dal lato dei ragazzi. Se negli Stati Uniti esiste il dramma delle sparatorie nelle scuole, da noi in Italia dovremmo ammettere che esiste un dramma dei ragazzi con il coltello. Che ecco viene usato nei confronti degli insegnanti spesso e volentieri.

Ultimo caso di cronaca è di qualche giorno fa con il ragazzo sospeso e bocciato. La famiglia del ragazzo, che dovrebbe interrogarsi sul proprio fallimento, ha deciso di fare ricorso sulla bocciatura, perché il criminale pare andasse “bene” a livello di voti scolastici.

Ma quanti video di soprusi di ragazzi verso gli insegnanti abbiamo visto? Tutti indignati verso questi scostumati, ma stranamente i genitori mai. Perché il problema non sono i ragazzi in sé ma i genitori! Incapaci di educare nel senso della parola e allo stesso tempo incapaci a passare l’educazione a una istituzione come la scuola.

Questo è il dramma. Il ragazzo che accoltella è l’ultima fase di un problema che sta a monte.

Spesso è il ragazzo stesso ad avere inquietudini ma con chi ne parli? Con i genitori incapaci a quel ruolo, gli insegnanti cui fotte mettere solo un voto? Ci vorrebbe lo psicologo a scuola. Si abolisca l’ora di catechismo e si sostituisca con l’ora di psicologia o educazione civica o qualcosa di analogo buon Dio!

Non parliamo delle istituzioni! Non si chiede molto solo che le scuole non cadano a pezzi. Eppure anche in quel caso pare che il comune, provincia, regione e anche Stato centrale se ne fotti altamente.

Ma anche la visione che si ha dei ragazzi è miserabile da parte delle istituzioni. Basta pensare ai comuni e alle attività che si creano per i ragazzi che sono due: Sport e divertimento! E’ finita qua. Che va pure bene per gli adolescenti, ma i ragazzi dai 16 ai 25 vorrebbero qualcosa in più. Possibile mai che non si parli di impresa giovanile, oppure un corso su come si scrive un curriculum, oppure pagare i mezzi di trasporto, almeno in parte per i giovani universitari? No ma perché!? Sport e divertimento e stiamo apposto!

Se oggi la società italiana ha la metà della popolazione che è analfabeta funzionale, bisognerebbe pure interrogarsi tutti su come uscire da questa maledizione.