Referendum chi è costui?

Il 12 e 13 giugno si sa, ormai soprattutto grazie ad internet e giornali, non tutti, che si voterà per i referendum. Ma cos’è? Referendum è una parola latina dal verbo refero, cioè riferisco. E’ un istituto di democrazia diretta, la nostra costituzione ne prevede di ben quattro tipi, quello che ci interessa è il cosiddetto referendum abrogativo, previsto all’art.75 cost.. “Abrogativo” è una parola, italiana stavolta, che significa annullare, quindi referendum abrogativo è quell’istituto che dà la possibilità al cittadino di  annullare una legge. Ma non è così semplice, intanto ci vogliono almeno 500.000 firme di cittadini per avviare un referendum, dopodiché la Corte di Cassazione valuta la regolarità delle stesse, poi la corte costituzionale valuta la correttezza del quesito referendario, che ad esempio non deve essere ambiguo o contraddittorio, poi il governo decide la data di svolgimento, che deve essere per legge compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno, non si è mai capito perché. Ma ancora non basta vi è poi l’ultimo scoglio da superare il fatidico quorum, altra parola latina, che indica il numero legale, che nel caso dei referendum abrogativi è del 50%+1 degli aventi diritto al voto, altrimenti il referendum non è valido. Se vincono i SI la norma è automaticamente cancellata, se vincono i NO la norma rimane in vigore.

Vediamo nel dettaglio, 1° quesito, la scheda sarà di colore rosso, riguardante le modalità di affidamento e gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica. Questa sarà la domanda:

“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

I SI  sono contro la gestione privata dell’acqua e che sia gestita da società pubbliche in verità i privati possono far parte di queste società ma in percentuale modesta, i NO invece vogliono che l’acqua adesso pubblica si gestita da società private mentre la partecipazione pubblica, o meglio la quota di capitale sia al massimo del 40% e se la società è quotata in borsa la quota di capitale deve essere del 30%.

2° quesito anche questo riguarda l’acqua, scheda di colore giallo, ovvero l’abrogazione delle tariffe seconde logiche di mercato:

“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.

I SI vogliono eliminare la possibilità che attraverso l’uso dell’acqua vi sia il guadagno d’impresa che porti poi ad un aumento sostanziale in bolletta, i NO invece sono a favore di tale guadagno per l’impresa.

3° quesito, scheda di colore grigio, molto azzeccato, sul nucleare:

“Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?”.

Qui la soluzione del quesito è molto facile i si sono per il non consentire la costruzione di nuove centrali nucleari, i no sono a favore della costruzione di centrali.

4° ed ultimo quesito, scheda di colore verde, sul legittimo impedimento:

Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante “di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?”.

I SI sono contrari a che il presidente del consiglio o i ministri decidano di non comparire in udienza nei processi che li riguardano, i NO ritengono che tali cariche debbano poter essere lasciate in pace dalla magistratura.