PENDOLARI DI VALLE DI SEUSSOLA: FIGLI DI UN DIO MINORE
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 13 Dicembre 2016

Inseriamo questa foto come momento satirico per dare un sorriso ai pendolari e lavoratori.
Parliamo ancora della situazione delle ferrovie, stavolta prendiamo spunto da una dichiarazione lasciata su Facebook dall’on. Alfonso Piscitelli:
A proposito del disagio registrato sulla linea ferroviaria Benevento/Napoli via Valle Caudina per accumulo di ritardi notevoli lungo il percorso, dovuto a nuove disposizioni in materia di sicurezza, dopo la tragedia verificatasi sul binario unico in Puglia, ed in attesa di realizzare tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla normativa , ho incontrato l’ing. Capo dell’EAV nonché il Segretario della Commissione Trasporti. Abbiamo concordato che al treno delle 7 dovranno essere aggiunti altri 2 vagoni per fare in modo che chi vuole raggiungere Napoli anticipando la partenza possa trovare posto a sedere. Inoltre si è convenuto che ove un treno venga soppresso, i viaggiatori trovino pullman sostitutivi puntuali, che attenuino le difficoltà. L’ing. Pasquale Esposito si è dimostrato disponibile ad incontrare una rappresentanza di cittadini pendolari per concordare con loro gli orari più critici a cui mostrare attenzione. Sicuro che si possa avviare a soluzione il problema, controllero’ che tutto proceda come da accordo.
Sembra tutto molto bello, due vagoni in più al treno delle 7, pullman sostitutivi, insomma pare che le preghiere dei pendolari stiano trovando finalmente ascolto.
Abbiamo contatto il Responsabile Nazionale ORSA Ferrovie Angelo Ciccone che ci ha detto come in realtà tutte questi bei propositi nulla sono se non chiacchiere da continua campagna elettorale, dando pure una precisa motivazione: “per l’aggiunta di una composizione di due vagoni a un treno che viaggia con tre vagoni ci vuole un doppio agente, quindi un doppio macchinista, siccome metrocampania che appatriene a EAV ha un forte carenza di personale di macchina, siccome è una vita che non si assume non c’è proprio possibilità di vedere questo tipo di treno a cinque vagoni. Io proprio non so come questo signore ha potuto dare queste rassicurazioni”
Angelo Ciccone però va anche ben oltre e ci informa, che i treni che percorrono la tratta Benevento-Cancello-Napoli sono davvero in pessime condizioni, con treni vecchi e malandati tanto che in certi casi quando piove bisogna aprire gli ombrelli nelle carrozze, per non parlare dei finestrini senza guarnizioni e toilette inesistenti.
Eppure ci sarebbe una soluzione pronta e decantata a inizio 2016 quando il presidente della Regione Campania De Luca si pavoneggiava annunciando nuovi treni, ben 9, all’avanguardia. Vetture queste di ultima generazione costruiti a Caserta dalla Titagarh Firema Adler con tanto di aria condizionata e postazione per disabili, videosorveglianza, sos anticendio. Ma niente sono scomparsi nonostante furono presentati in pompa magna.
“Noi non abbiamo visto nessuno di questi treni -prosegue Ciccone- continuiamo a viaggiare come delle bestie su materiali che risalgono al secolo scorso affidandoci alla Divina Provvidenza sperando di arrivare a destinazione. Nonostante si paghi un biglietto e abbonamento salati. Quando vi è un guasto non sappiamo se vi sarà il mezzo sostitutivo per portarci a Napoli o a casa.
Sicuramente è un mezzo rotatorio che può viaggiare ma è un’indecenza vera e propria.”
Oltre a questo tipo di problemi ve ne sono altri, in quanto addirittura per motivi di sicurezza, ci diceva Ciccone, i treni devono fare la marcia a vista ai passaggi a livello. La marcia a vista significa che come il macchinista intravede il passaggio a livello deve proseguire a passo d’uomo: “i passaggi a livello quando sono sorti non avevano tutte queste abitazioni attorno, ora con l’aumento delle abitazioni in prossimità dei passaggi a livello il pericolo è maggiore e non vi sono nemmeno le sbarre in certi casi. Ci si accontenta di avere il codice della strada -cui i cittadini sono tenuti a seguire- con le croci di S.Andrea e i segnali luminosi e sonori, ma gli investimenti capitano lo stesso. Noi del sindacato stiamo chiedendo da anni che almeno le sbarre siano messe.”
Insomma ci pare di capire che nonostante siamo pienamente nel XXI secolo ancora non esistono i passaggi a livello meccanizzati, siamo ancora su questo campo al XIX secolo, affidandoci alla vista buona e prontezza di riflessi del macchinista.
Ovviamente non si tratta solo di criticità, ma il Responsabile Nazionale dell’ORSA offre anche una proposta: “c’è bisogno ad horas di un parco rotabile ammodernato, treni nuovi insomma. Un incremento del personale di bordo e di macchina e maggiore manutenzione per i treni ma anche per tutta la tratta in particolare che è carente.
Noi speriamo che ciò che abbiamo detto sia smentito, siamo disponibili a un confronto, ma non bisogna dire cose non vere ai cittadini. Di questi 9 treni solo uno è arrivato ha fatto i giri di prova e sta fermo non sappiamo dove, mai circolato. Presidente De Luca se lei vuole dircelo che fine hanno fatto le sarei molto grato!”
Cosa possiamo dire in merito? E’ evidente che la situazione sia sempre peggio, ma non ci pare che quello che ci ha detto Ciccone sia proprio una novità su alcune problematiche che sentiamo da anni, ma pare che i pendolari non facciano molta notizia. Anche in campagna elettorale si parla di tutto, spesso anche di cose che vanno al di là delle possibilità di un’amministrazione, ma su questo aspetto il nulla. Come giustamente ci ha anche confermato il sindacalista dell’ORSA la classe politica a tutti i livelli si è sempre disinteressata di questa rete.
Pensiamo poi ai comuni che spesso per singole questioni si sono uniti e consorziati per risolvere una qualche problematica che da soli non riescono ad affrontare con efficacia, ma su questa questione della ferrovia e dei pendolari, nulla, non abbiamo capito se non esiste per loro il problema o non esistano i pendolari. Ma se i comuni interessati dal passaggio di questa tratta ferroviaria si unissero forse qualche risultato si potrebbe ottenere quantomeno in termini minimi di sicurezza e comfort.
Dobbiamo dire però che non sarebbe nemmeno una cattiva idea se i pendolari stessi si unissero in un’associazione, a Santa Maria a Vico ne nascono come funghi. I pendolari potrebbero far sentire la propria voce anche perché non stiamo parlando di qualche sparuta unità, ma sarebbe un voce importante.
Intanto è stato eliminato il treno delle 7:24 quindi dalle 6:59 si va poi alle 8:01 a Santa Maria a Vico, mentre a San Felice a Cancello 7:03 e poi 8:05. Il treno che raccoglie più pendolari, vuoi per lavoro o per motivi di studio, è stato soppresso.
Ecco magari si potrebbe iniziare da qui.
CLICCA E NAVIGA IN http://www.ferramentagepa.it

al P.co De Lucia in Santa Maria a Vico (CE)


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