Dopo la figuraccia di Granada, il Napoli reincontra per la quarta volta l’Atalanta, dopo la doppia sfida perdente di Coppa Italia.

Un Napoli condizionato da infortuni fisici e mancanza di idea di gioco che non si smentisce nemmeno in questa gara almeno nel primo tempo.

Emozioni pochine se non un rigore dubbio su Pessina, che il var, secondo noi correttamente, giudica tutto regolare, ma che per un paio di minuti mette la strizza. Politano che sembra infortunarsi al ginocchio poi per fortuna si riprende ci mancherebbe pure questa. Mentre insomma si stanno portando aiuti a Politano, Simpatia Gasperini decide di contestare l’arbitro che non ha dato rigore, ma ha seguito le indicazioni anche del Var e se ne va negli spogliatoi anzitempo. L’unica vera emozione di gioco la dà Zapata che per fortuna cicca un tiro semplice in mezzo all’area che forse avremmo segnato pure noi.

Il primo tempo come emozioni è tutto qui, ma il Napoli non sembra mordere in avanti e anzi sembra leggero in difesa con una facilità immensa degli avversari ad arrivare fin sotto l’area piccola.

Nel secondo tempo cambia l’atteggiamento di entrambe le squadre che decidono di attaccare senza badare troppo a tatticismi e l’Atalanta al 6 minuto circa insacca con Zapata che marcato dal più piccolo dei difensori partenopei, Rui, ben servito da Muriel indisturbato. Sembra una partita segnata e invece Zielinski da attaccante puro si gira in area e segna il suo 22° gol in azzurro in serie A. Ma purtroppo l’Atalanta ha un gioco offensivo e il Napoli non ha un gioco difensivo e quindi ancora Murile dal lato di Rui serve un pallone che taglia tutta l’area e arriva a Gosens che la mette dentro. Giustamente Muriel ci tiene a segnare pure lui e non far segnare solo gli altri e quindi da un errore di Bakayoko la mette nell’angolino dove Meret non arriva. Il Napoli pare accusare il colpo fino alla botta di culo di Politano che mette un pallone a centro-area che emoziona Gosens che segna nella sua porta. Potrebbe essere questo il segno del destino per mettere la partita sui binari giusti ma ci pensa Zapata a punirci ancora segnando il finale 4-2 su calcio d’angolo, con la difesa azzurra ancora messa a casaccio.

LE PAGELLE DEL PUNGIGLIONE

Mertet 5.5: nonostante i 4 gol tiene su la baracca, ma il 3 gol di Muriel è proprio sul suo palo, sembrato fin troppo sorpreso.
Di Lorenzo 4: un treno! Nel senso che è sempre in ritardo, difensivamente un disastro, non c’è mai e quando c’è appunto in ritardo, in fase offensiva evanescente.
Rrahamani 4: troppo agevolmente aggirato e superato in occasione del secondo e terzo gol bergamasco
Maksimovic 5: sei grosso, sei alto e lasci sempre a un hobbit come Rui di contrastare un omone come Zapata, la solita Pippa.
(Koulibaly) 5: si rivede e fa piacere, speriamo bene perché la difesa s’è capito che la tiene in piedi solo lui.
Rui 4: O Zapata o Muriel la musica non cambia, se fosse un oggetto sarebbe una porta girevole
Ruiz 5: mah qualcosa prova a farla e quello che si impegna di più ma è proprio tutta la squadra a essere messa male.
Bakayoko 4,5: forse non l’avremmo mai aggiustata, ma non lo sapremo mai quell’errore sul 3-1 è fatale.
Politano 5.5: per un attimo pareva avesse avuto un brutto infortunio, invece solo tanta paura e meno male perché dai suoi piedi arriva l’assist per Zielinski e il pallone avvelenato per Gosens, ma per il resto corre a vacante tutta la gara.
Elmas 5: ha giocato? Non ce ne siamo accorti, non avendolo notato e non sapendo se ha giocato bene o male gli diamo un voto di mezzo.
(Insigne) 4.5: forse siamo cattivi, ma ci aspettiamo che trascini la squadra, ma lui è il primo che ha bisogno del sostegno.
Osimeh 4.5: gioca proprio male, perde tutti i contrasti. Si fa malissimo a fine gara, speriamo niente di grave.

NOTA STATISTICA: 199 partita in serie A per Koulibaly il 18° giocatore nella storia del Napoli con più presenze, a due di distacco da Gramaglia e Castellini. 45 panchina per Gattuso che supera di una Sansone e Mattea che lo pone al 17° posto tra gli allenatori con più panchine in A e ha davanti Ancelotti a quota 53 di cui prese il posto, ma siamo sicuri non sia l’ultima?