Ha suscitato malumori e perplessità una comunicazione dell’amministrazione comunale di Arienzo riguardante il ticket mensa per gli alunni della scuola primaria e dell’infanzia, il costo del ticket sarà di €58,00 per tutti, ma i cittadini residenti ad Arienzo che presenteranno un ISE inferiore a 40 mila euro, avranno uno sconto di €18,00.

Questo provvedimento ha scatenato le ire di Tommaso Carfora, ex presidente del consiglio comunale, che su facebook attacca pesantemente l’amministrazione comunale: ““Tanto per cambiare questa amministrazione ha nel suo DNA il “distruggere”. Dopo aver distrutto la Biblioteca Comunale, dopo aver distrutto l’Ufficio Tecnico, ora si stanno cimentando a distruggere quel poco di buono che Arienzo ha costruito per tanti anni e che è stato il fiore all’occhiello del paese nella Valle di Suessola , la Scuola”. Non solo il timore –secondo Tommaso Carfora –  è che questa differenza del ticket mensa porterà le famiglie non residenti da Arienzo a iscrivere i propri figli altrove, con la concreta possibilità che scompaia la Direzione Didattica per il principio degli accorpamenti.

Anche Forza Nuova Caserta, sempre su Facebook, ha rimarcato l’elemento discriminatorio: “L’amministrazione arancione ha pensato bene di gravare maggiormente sulle tasche delle famiglie non residenti con un costo mensile del 150%(40 euro residenti “votanti” e 58 no)  del valore base. Durante l’assemblea è venuta fuori, anche maliziosamente, il collegamento elettorale con la cosa. La polemica ha colpito il sindaco reo di perseguire logiche preferenziali verso il suo diretto elettorato ignorando le più basilari norme del vivere civile”.

Anche i genitori interessati dal provvedimento, a loro dire “discriminatorio”, scendono sul piede di guerra: “Alla luce dei fatti si sta pensando di creare un comitato che si occupi della questione, portando la problematica creatasi all’attenzione del dirigente scolastico ed eventualmente valutare la possibilità di presentare un esposto alle autorità competenti per verificare la liceità dell’azione intrapresa verificando che non si siano violati i diritti dei bambini esclusi, tenendo conto del fatto che per i non residenti non è prevista nessuna agevolazione, neanche nel caso in cui fossero evidenti situazioni di indigenza.
Altra ipotesi al vaglio è quella di chiedere la possibilità di essere autorizzati ad introdurre a scuola cibo prodotto a casa per i propri figli, o permettergli di assentarsi per consumarlo presso le proprie abitazioni.
E poi francamente, in un’epoca di globalizzazione e di multiculturalità, ci pare che questa scelta ci rimandi parecchi anni indietro, e rischi di trasmettere messaggi pericolosi per i bambini interessati, che cresceranno con l’idea che esistono delle differenze in base alla provenienza”

Le perplessità del provvedimento comunale si evincono da un punto di vista giuridico-amministrativo, in quanto una sentenza della Corte di Cassazione (9538/05) impedisce la differenziazione del ticket in base alla residenza. La Corte dei Conti, attraverso un parere (4/07), ha stabilito che l’ente locale cui fanno carico gli interventi di assistenza scolastica è quello di residenza dell’alunno. In ultima analisi è il Comune di residenza dell’Alunno: “che dovrà contribuire al costo del servizio nel caso di alunni frequentanti le scuole localizzate nel Comune vicinore”. Sempre secondo la Corte dei Conti questo comporta che tra i Comuni intercorrano intese per la regolazione dei rapporti finanziari, ferma restando la competenza amministrativa del Comune su cui sono territorialmente ubicate le scuole, non escludendo però la possibilità di una gestione in forma associata dei servizi.

Un caso analogo, in Campania, è quello tra i comuni di Villaricca e Giugliano, il primo escluse dal contributo del 40% il ticket per i non residenti, quindi i giuglianesi erano quelli colpiti, con la differenza che i bambini di Villaricca pagavano 35€ e Giugliano 78€, ovviamente vi sono state dei grossi malumori che hanno portato ad un ripensamento in linea con il dettato delle corti citate, infatti il comune di Villaricca e di Giugliano si sono poi accordati, quindi il comune di Giugliano avrebbe pagato la differenza. Il 28 febbraio 2014 i due comuni hanno siglato un’intesa per cui le tariffe della mensa saranno decise (ed eventualmente differenziate) prima di settembre, così che le famiglie sapranno a priori se ci sono disparità e potranno decidere dove iscrivere i figli.

Non sappiamo se esistono tali intese tra il comune di Arienzo e gli altri vicinori soprattutto Santa Maria a Vico, né se verranno prese in considerazione, ma non vediamo altra strada, per risolvere la questione.