
Abbiamo tutti visto le immagini sui social della collina in Arienzo sicuramente fatta bruciare da piromani. Non pubblichiamo immagini per non ingrandire l’ego masturbatorio di questa gente.
Il nostro è vuole essere un approccio politico al problema degli incendi che secondo noi non è mai stato preso seriamente dai politici.
Ci si inventa cose del momento che vanno alla moda, come le guardie ambientali, quasi ogni comune aveva una “cosa” del genere, non si è mai capito che fino hanno fatto. Ogni inizio estate vengono pubblicate ordinanze riguardante l’accensione dei fuochi che vengono puntualmente disattese.
Infatti, spesso si vedono fumarole che vengono definite “fuoco controllato” ma che può facilmente sfuggir di mano, oltre al fatto che spesso i venti portano il fumo nelle cittadine e si respira allegramente.
Oggi ci si inventa il controllo del territorio con telecamere droni e cose così. Vedremo nel prossimo futuro quale sarà la moda.
Certo è difficile fare prevenzione in merito, ma ci sono delle cose che possono farsi. Ad esempio dotarsi di un “catasto incendi” impedendo qualsiasi attività sul suolo incendiato che non sia il rimboschimento.
Bisogna fare attività di pulizia eliminando in questo modo materiale combustibile al suolo.
Ma soprattutto i politici devono capire che la collina è una risorsa economica enorme, non solo per i prodotti, vedi olio e nocelle, ma anche per il turismo sia esso religioso come anche sportivo. Bisognerebbe organizzare eventi che vadano oltre il 25 aprile o 1° maggio, come si dovrebbero organizzare percorsi per il trekking, area per pic-nic e cose di questo tipo.
Il problema che vivendo sempre con le colline, si danno queste per scontate, ma invece bisognerebbe cominciare a fare politica pensando ad esse come se fossero un bene deperibile.
Forse ci arriveremo un giorno, anche se sembra molto molto lontano.