
Ancora una volta a stretto giro ci occupiamo delle elezioni europee e del movimento 5 stelle in particolare per quanto riguarda Valle di Suessola.
Sono nate e non sembrano smorzarsi le polemiche riguardo le candidature per le europarlamentarie del M5s.
In particolare sono tre i punti che animano gli attivisti nostrani:
- la candidatura del fin troppo eclettico Kris J Alf.
- i ben 3 candidati di San Felice a Cancello
- i 0 candidati nonostante i 3 meet-up di Santa Maria a Vico.
Dunque riguardo il primo punto ci pare di capire che gli attivisti, soprattutto quelli della prima ora, storcono il naso in quanto il triplo-dottore-commercialista-abilitato-cantautore-economista-inventore-referente miss italia-opinionista-pianista-imprenditore-organizzatore di eventi e chissà cos’altro ancora Kris J Alf sembra il classico caso di chi salta sul carro del vincitore. Gli attivisti della prima ora forse ricordano gli endorsement reciproci tra Kris J Alf e la Lega Nord per l’indipendenza della padania, non a caso una delle sue canzoni di stampo sovranista fu proprio trasmessa da radio padania e non sono mancati elogi pubblici dell’arienzano verso proprio Salvini.
E’ pur vero però che il personaggio in questione ha avuto una certa visibilità regionale e nazionale, quindi -a nostro avviso- pensiamo che chi ha scremato le richieste di candidatura abbia tenuto in conto questi trascorsi e l’abbia trovati non rilevanti per escludere la sua candidatura. Quindi sempre a nostro avviso gli si possono criticare tante cose, ma non certo la scelta di una candidatura che è stata trovata legittima.
Secondo noi Kris J Alf potrebbe ottenere voti anche al di là della Valle di Suessola. Forse questo non piace?
Il secondo punto è forse il problema più rilevante. Tre candidati in una realtà piccola come San Felice a Cancello non ha davvero senso. Certo tutti possono candidarsi e questo è molto bello, ma in verità in teoria è lo stesso che può capitare in tutti i partiti. Il problema è che alla fine si disperde il voto favorendo realtà molto più ampie come Aversa ad esempio che ha tanti candidati, ma è pure una città molto più grande. Teniamo conto che votano solo gli attivisti iscritti per un certo tempo sulla piattaforma Rousseau. Quindi il bacino di voti si disperde. Non ci è chiaro il perché non si facciano degli incontri preliminari interni per sceglierne uno e puntare tutto su quel candidato. E’ complicato parlarsi? Tattica elettorale, questa sconosciuta.
Il terzo punto è l’altra faccia della medaglia del secondo. Santa Maria a Vico un comune con 14 mila abitanti e con ben 3 meet-up e nessuno ha voluto candidarsi. Scelta libera e condivisibile, non lo prescrive il medico che bisogna per forza candidarsi in una competizione elettorale. Quindi non capiamo le critiche che sono piovute addosso ai meet-up locali. Il fatto però e come detto nel punto precedente si tratta di una tattica o semplicemente è stato il caso?
La questione forse da risolvere a Santa Maria a Vico per i 5 stelle è il numero di meet-up soprattutto in vista futura per le elezioni amministrative del prossimo anno. Infatti solo uno dei meet-up eventualmente potrà avere la possibilità di presentarsi con il simbolo 5 stelle e competere. Nel caso cosa faranno gli altri due che saranno esclusi?
La questione è giustamente posta dal dottore in ingegneria Pascarella Antonio che ha acceso un dibattito interessante. Il problema è forse la soluzione posta dallo stesso Pascarella di creare un quarto meet-up! Un po’ come spegnere un incendio con il fuoco.
Ci pare che a Santa Maria vi sia il classico caso del troppi galli a cantare non si fa mai giorno.
Comunque vedremo come andrà a finire. Una cosa è certa, il Movimento 5 Stelle nostrano almeno prova -seppur confusamente e in maniera disordinata- a presentare un candidato che possa portare le problematiche e le ricchezze locali a Bruxelles, ma gli altri partiti che stanno facendo?