Ultimamente sui vari gruppi social di Facebook o sulle pagine istituzionali dei gruppi suessolani si legge di “Sostegno per l’inclusione attiva“o semplicemente con l’acronimo SIA.Sostegno-Inclusione-Attiva-SIA

 

Ne parliamo per sgomberare il campo da eventuali equivoci che stiamo notando: i comuni non c’azzeccano nulla se non mettere in campo i propri uffici.

Il SIA è un sistema di contrasto alla povertà’ messo in campo dal governo e precisamente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 

Il ruolo dei comuni è quello di fare da passacarte o, se vogliamo essere meno cinici, di mediazione tra i cittadini e altri enti e istituti come l’INPS ad esempio.

La cosa che troviamo curiosa è che abbiamo trovato nei vari comunicati dei comuni suessolani l’espressione “aderisce”, come se il comune possa scegliere se o meno consentire ai propri cittadini di ricevere il sostegno. Vogliamo essere chiari: i comuni non aderiscono a niente, non c’è alcuna loro discrezionalità’, si deve fare e basta.

In verita’ i comuni possono fare qualcosa di più che raccogliere e smistare carte. Il SIA prevede esclusivamente per i comune un bel po’ di soldi 486.943.523,00 Euro per il primo triennio, per finanziare proposte dei Comuni per interventi volti a rafforzare la rete dei servizi sociali. Attendiamo con ansia di conoscere i progetti dei comuni suessolani:

Questo il comunicato stampa del Ministero:

Entra nel vivo l’attuazione del Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Potranno infatti essere presentate a partire da domani, venerdì 2 settembre, le domande per essere ammessi a beneficiare del SIA, Sostegno per l’Inclusione Attiva, una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico, condizionata all’adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure siano presenti un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. A caratterizzare il disagio economico, si considera un ISEE inferiore o uguale a 3.000 euro, oltre all’assenza di altri trattamenti economici rilevanti (ovvero di valore complessivo superiore a 600 euro mensili) o di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati. La fragilità sociale è definita da una scala di valutazione multidimensionale (si considera, con opportuni punteggi, il numero di figli, la presenza di un solo genitore, di bambini con meno di 3 anni, di una persona con disabilità grave o non autosufficiente, ecc.: è richiesto un punteggio della scala di 45 o più).

Il beneficio economico (da 80 a 400 euro mensili, secondo il numero dei componenti il nucleo familiare, erogati attraverso una carta di pagamento elettronica) è concesso bimestralmente e dura un anno. L’erogazione del beneficio viene attivata dal bimestre successivo a quello di presentazione della domanda; pertanto, per potervi accedere già dal primo bimestre (novembre-dicembre 2016), i cittadini avranno tempo fino al 31 ottobre 2016 per presentare la domanda, secondo le modalità stabilite dal proprio Comune di residenza (anche sulla base di indirizzi regionali). Non è comunque prevista una scadenza per la presentazione delle domande, che potranno quindi essere presentate anche nei bimestri successivi.

Rivolto a famiglie in particolare condizione di bisogno, il SIA rappresenta una sorta di “misura ponte” che anticipa, in versione ridotta, alcuni contenuti essenziali del Reddito di inclusione, in attesa che si completi l’iter parlamentare e il successivo percorso attuativo della legge delega per il contrasto alla povertà. Una misura destinata, quindi, ad ampliare nel prossimo futuro la platea dei potenziali beneficiari, che mira a diventare una misura universale di contrasto alla povertà.

Come si presenta la domanda per il SIA

La domanda per beneficiare del SIA potrà essere presentata  secondo le modalità stabilite dal Comune di residenza utilizzando l’apposito modulo, predisposto dall’INPS, pubblicato sul sito del Ministero dell’INPS.

Nel modulo, oltre a richiedere il beneficio, si deve dichiarare il possesso di alcuni requisiti necessari per accedere al programma. Nella valutazione della domanda, inoltre, si tiene conto delle informazioni già fornite nella Dichiarazione Sostitutiva Unica utilizzata ai fini ISEE. È quindi importante che chi richiede il beneficio sia già in possesso di un’attestazione dell’ISEE in corso di validità al momento in cui presenta la domanda per il SIA.

Modalità di trasmissione delle domande all’Inps

Con il Messaggio n. 3451 del 30 agosto 2016 l’Inps ha precisato le modalità per l’invio delle domande da parte dei Comuni, che potranno collegarsi alla procedura SIA disponibile nella apposita sezione del portale Inps. Nel messaggio, inoltre, l’Istituto evidenzia che, come da Decreto interministeriale 26 maggio 2016, i Comuni possono operare anche attraverso il sistema SGAte direttamente o tramite gli enti delegati opportunamente accreditati.

Risorse

Le risorse disponibili per assicurare l’erogazione del sostegno economico a coloro che faranno richiesta del SIA sono quelle indicate in legge di Stabilità (art. 1 commi 386-388), oltre a tutte quelle precedentemente dedicate da provvedimenti di legge all’estensione della sperimentazione del SIA e ai risparmi conseguiti sulla Social card tradizionale: si tratta di 750 milioni di euro per l’anno 2016.

A partire dal 2017 la legge di Stabilità destina stabilmente 1 miliardo di euro al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale per l’attuazione del Piano nazionale di lotta alla povertà e, in particolare, per la definizione del Reddito di inclusione. Ulteriori risorse alimenteranno il Fondo a partire dal 2017 grazie ad un riordino dei trattamenti esistenti, da attuare secondo i criteri fissati dal Disegno di legge delega in materia di contrasto alla povertà, riordino delle prestazioni e sistema degli interventi e dei servizi sociali approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati il 14 luglio 2016.

I Comuni: da oggi la presentazione delle proposte per finanziare il rafforzamento dei servizi di presa in carico 

Da oggi, inoltre, i Comuni avranno la possibilità di presentare le proposte per finanziare interventi volti a rafforzare la rete dei servizi per la presa in carico e l’attivazione dei nuclei familiari beneficiari del Sia, come definiti nelle “Linee Guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva”. Le risorse disponibili per questi interventi ammontano a 486.943.523,00 Euro per il primo triennio.


 

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