COMUNICATO STAMPA
Il Sindaco e l’amministrazione comunale di Santa Maria a Vico ricordano le vittime delle Foibe.
Il Parlamento italiano, con la legge n. 32 del 2004,proposta dall’on. Roberto Menia, ha istituito “la giornata del Ricordo” ogni 10 febbraio, in riferimento al “10 febbraio 1947”, data nella quale è stato firmato a Parigi il Trattato di pace. Una data triste per i nostri connazionali del confine orientale in quanto l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia parte del proprio territorio nazionale decretando così l’inizio dell’ultimo e definitivo esodo dall’Istria, dalla Dalmazia e Fiume. Un giorno simbolico quel “10 febbraio”, per Istriani, Fiumani e Dalmati, costretti ad abbandonare le proprie terre natìe, colpevoli solo di essere e voler fermamente rimanere italiani.
L’esercito slavo, comandato dal Maresciallo Tito, già nel 1943, intraprese una prima tremenda ondata di violenze contro la popolazione civile e si comprese subito che l’obiettivo delle truppe titine era quello di eliminare ogni riferimento all’Italianità in quelle terre. In questo drammatico quadro cominciarono gli infoibamenti ed innumerevoli atti di sterminio. La conferma di questo disegno delirante si ebbe anche dopo il 1945 quando la violenza verso gli italiani divenne sistematica purtroppo nell’indifferenza generale, compresa quello del nostro governo. La “ragion di Stato” fece, infatti, calare un assordante silenzio su queste vicende, dimenticate o nel migliore dei casi sminuite. Questa è la vera tragedia di un popolo che ha pianto un numero di figli non ancora quantificabile, vedendoli perdere la vita nelle foibe. Questo è il vero dramma di 350 mila persone costrette ad abbandonare la propria terra per cercare ospitalità in altre regioni d’Italia o all’estero.
Da alcuni anni si è cominciato a parlare di foibe ed esodo, aprendo finalmente un’analisi storica non ideologizzata o strumentalizzata.