
Ci è giunto il comunicato del comitato che si oppone alla realizzazione di un impianto della ditta telecom in via Cangio.
Lo pubblichiamo così come ci è giunto, ovviamente ci riserviamo di dire la nostra in merito in un secondo momento.
comunicato
NO ALL’IMPIANTO TELECOM IN VIA CANGIO
Manifestazione di Sabato 22.04.2017. Circa duecento persone presenti al corteo di protesta per ribadire il dissenso alla costruzione del gigantesco impianto progettato in Via Cangio.
L’invito rivolto alla cittadinanza ha trovato numerose adesioni: erano circa duecento le persone che nel pomeriggio di sabato 22.04.2017 hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal Comitato “No all’Impianto Telecom in via Cangio”.
Presenti al sit -in anche il Sindaco di Santa Maria a Vico Andrea Pirozzi, l’assessore Pasquale Crisci e Giovanni Ferrara da San Felice a Cancello.
Dopo il raggruppamento, il corteo ha percorso con striscioni di protesta anche i quartieri limitrofi all’area in cui è prevista la realizzazione dell’impianto per sensibilizzare tutti i cittadini rispetto alle problematiche ambientali ad esso connesse.
All’incontro hanno preso parte anche attivisti del “Comitato Cittadinanza attiva”, che appresa la finalità del movimento, hanno assicurato il loro sostegno anche nei prossimi eventi.
“Telecom ha effettuato un saggio dell’area su cui vorrebbe realizzare l’impianto, e noi avete risposto per le rime “saggiando” la sensibilità di tanti cittadini che hanno a cuore il bene primario della salute, che deve sempre prevalere rispetto alle finalità economiche” così il Presidente del Comitato avv. Luigi De Rosa.
Il Sindaco di Santa Maria a Vico ha ribadito il suo pieno sostegno alla campagna promossa dal Comitato, spiegando che, nonostante le strette maglie normative rendano molto limitato lo spazio di discrezionalità riservato al Comune, continuerà a scendere in piazza al fianco dei cittadini.
L’attenzione è ora rivolta agli sviluppi della procedura amministrativa relativa al progetto presentato da Telecom, che allo stato non risulta completata.
L’attivismo del Comitato è orientato anche ad indurre la Società interessata a valutare soluzioni alternative, anche attraverso il parere di esperti nel settore delle telecomunicazioni, che consentano di garantire la copertura delle telecomunicazioni nel territorio senza sacrificare l’imprescindibile interesse pubblico della tutela dell’ambiente e della salute.
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Non sono un tecnico né tantomeno esperto della materia ma mi risulta che, proporzionalmente, sia più nocivo il telefono cellulare personale che l’impianto ricetrasmittente dell’operatore: per una legge fisica, il decadimento di potenza è tanto maggiore quanto più ci si allontana dalla fonte emittente;
conseguentemente, il cellulare, pur essendo meno potente, ha un impatto maggiore perché impiegato a contatto con il corpo.
Considerato che oggi è subentrato il bisogno “primario” di tenere lo smartphone sempre attivo, pronto a ricevere l’ultimo messaggio/post/link/sciocchezza, dovremmo realizzare che il mostro non sia il traliccio da installare in via Cangio ma quel bel telefono luccicante che impugniamo h24, con tutto il suo carico di emissioni radio ravvicinate.
Per essere coerenti, consiglio pertanto a tutti i partecipanti alla protesta di utilizzare solo telefoni con filo e di gettare immediatamente i cellulari, i cordless (ancora più nocivi dei primi, dati scientifici alla mano) e di spegnere immediatamente il Wi-Fi in casa.
Un’ultima precisazione: protestare contro “l’impianto Telecom”, se è efficiente sotto il profilo comunicativo, non lo è sotto il profilo formale in quanto la rete TIM è gestita dalla controllata INWIT.