E’ recente la notizia diffusa dall’associazione “Civiltà 2.0 cambiamenti necessari” di fondi erogati dal “Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo” per la Biblioteca Sant’Eugenio de Mazenod che serviranno per l’aumento dell’ampiezza delle scaffalature. Esiste una convenzione da poco più di un anno tra l’associazione Civiltà 2.0 e i missionari Oblati e già arrivano i primi rosei risultati. La Biblioteca è un piccolo gioiello che racchiude ben 50 mila volumi alcuni dei quali delle vere rarità, basti pensare a un frammento di un codice medievale in scrittura beneventana a due incunaboli del tipografo Mattia Moravo, che fu tra i primi a introdurre la stampa a Napoli; da una edizione della Divina Commedia stampata a Venezia nel cinquecento ad un erbario del seicento,dagli autografi di Sant’Alfonso de Liguori e tantissimo altro.
Non solo! L’associazione Civiltà 2.0 attiverà un laboratorio di restauro del libro antico.
Il punto è che, incredibilmente, della bontà e del lavoro di questa meritoria associazione e dei padri Oblati di Maria Immacolata se n’è accorto addirittura il Ministro dei Beni Culturali erogando fondi, mentre i politici locali, quelli che dovrebbero fare l’interesse della comunità ancora non si rendono conto o non voglio del piccolo gioiello che si sta sviluppando in Piazza Aragona. In realtà la sola Basilica Minore con i suoi capolavori e la sua storia basterebbe a creare attrazione turistica e lavoro. Gli amministratori santamariani che in questi anni mai hanno dato uno sguardo verso quell’antico monastero e la sua Piazza se non in termini di rinnovamento edilizio, non hanno speso un euro per la cultura, basta consultare il Bilancio di previsione 2014 alla voce Cultura e Beni Culturali per le spese in conto capitale anno 2014 è segnato un deprimente 0,0€.
La beffa poi è stata quella di definire una stanzetta con poche decine di libri “Biblioteca comunale”, pare che il nostro consiglio di definire la stanza, sala polifunzionale o centro-studi sia stata recepita, ci auguriamo che anche l’ente comunale se non in questo scorcio di attività, ma almeno con la prossima amministrazione possa davvero dare un contributo sia alla biblioteca sia alla basilica per far si di creare davvero i presupposti di un risveglio turistico ed economico, il lavoro poi vien da sé.