SFAC: ALLA ALDO MORO I BAMBINI FANNO MENSA SENZA MENSA.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 12 Dicembre 2014
Giorni di grossa confusione al plesso Aldo Moro di San Felice a Cancello, protagonisti i genitori dei bambini che sono costretti a mangiare in aula, il dirigente scolastico Raffaele Palmieri, i NAS, il sindaco Pasquale De Lucia.
In estrema sintesi: con il nuovo anno scolastico, gli alunni rimangono a scuola anche di pomeriggio per alcuni giorni la settimana (martedì e giovedì). Il problema sollevato dai genitori è che alla scuola di Cancello, Ado Moro, non c’è un refettorio e quindi i bambini mangiano in classe nei propri banchi e, siccome non è previsto un servizio mensa, devono portarsi da casa del cibo da consumare, in genere un panino, e consumarlo nel giro di 20 minuti! Il sindaco di San Felice a Cancello è intervenuto con una “ordinanza”, rivolta al dirigente scolastico Raffaele Palmieri, di non far introdurre alimenti non controllati all’interno della scuola. Il dirigente scolastico pare non abbia ottemperato all’ordinanza e sono addirittura intervenuti i NAS, di cui ora si attendono gli esiti. Il dirigente ha disposto che ora a scuola i bimbi dovranno mangiare solo “merendine” preconfezionate. Ultimo capitolo, per ora, è di Pasquale De Lucia che ha chiesto ai genitori di incontrarsi tramite un’assemblea generale per discutere il problema.
Nonostante il tempo pieno esista ormai in Italia da 30 anni (legge 820 del 24.09.1971), ancora pare che non si riesca a capirci un granché.
Il problema più grosso pare che sia l’alimentazione dei ragazzi.
Vien da sé che è sconcertante di come il dirigente scolastico stia trattando la questione, i bambini non vanno alimentati, non sono delle bestie, ma vanno educati al cibo, presentando un menù con alimenti anche sconosciuti o poco graditi, per ragioni che è inutile elencare; da evitare sarebbero poi quegli alimenti ricchi di calorie come biscotti e merendine! Questo non lo diciamo noi, ma qualsiasi dietista potrebbe affermarlo, anzi il consiglio che spesso danno, e che le insegnanti mangino la stessa cosa che mangiano i bambini, ora ci chiediamo: anche gli insegnanti mangiano merendine?
Esistono delle linee di indirizzo governativo che riprendono in toto linee guida sovranazionali:
“Nella “Convenzione dei diritti dell’infanzia”, adottata dall’ONU nel 1989, è sancito
infatti il diritto dei bambini ad avere un’alimentazione sana ed adeguata al
raggiungimento del massimo della salute ottenibile e nella revisione della “European
Social Charter” del 1996 si afferma che “ogni individuo ha il diritto di beneficiare di
qualunque misura che possa renderlo in grado di raggiungere il miglior livello di salute
ottenibile”.
Quello che sorprende ancora è l’assolto aggiramento o prevaricazione delle norme, quando si ha il tempo pieno è obbligatorio un “servizio mensa”. Alla Aldo Moro una mensa non c’è, i ragazzi devono portarsi le merendine quindi un servizio mensa non c’è, l’elemento educativo del pasto non esiste, quindi i presupposti per il tempo pieno non ci sono.
Si spera che politica e cittadini riescano a trovare un modo per porre fine a questo scempio.
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