Abbiamo trovato in rete un interessante articolo de “La Stampa” che parla della Torino di qualche decennio fa che dovette affrontare l’arrivo di numerosi meridionali che si spostavano in cerca di un lavoro o per migliorare la propria condizione sociale.
L’articolo parla di una rubrica che pubblicava una serie di lettere, dalle richieste di aiuto, a problemi vari, al racconto delle diffidenze dei torinesi, o del soccorso da questi ricevuto.
Ebbene ce ne occupiamo per questo trafiletto:
“«Veniamo da San Felice Cancello . La mia famiglia vive in una vecchia stalla, in via Guido Reni, senza finestre. Ho un fratello di nove mesi, ho paura che non sopravviverà all’inverno. Potete darci una mano?». In due giorni fu trovata una casa e quella famiglia riuscì, con gli anni, a farsi strada nel settore della ristorazione ed è oggi proprietaria di alcuni bar e distribuisce una propria marca di caffè.”
Non abbiamo capito chi sia, sarebbe bello se qualcuno ha capito ce lo facesse sapere.
Rimane comunque una bella storia di chi è partito non per odio alla propria terra, ma per necessità e lì con mille difficoltà è riuscito ad imporsi a farsi strada.
Qui è possibile leggere l’articolo completo: