LA PROVINCIA DI CASERTA ANCORA NON PAGA LE SPESE LEGALI
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 12 Febbraio 2015
Vicenda infinita quella del caso crack Acsm, che vide coinvolto e subito ritenuto estraneo ai fatti dalla Corte dei Conti, il medico santamariano dott. Francesco Barbato. Ora dopo la decisione della Corte (2012) sull’estraneità alla vicenda del dott. Barbato, è la legge che prevede che le spese legali sostenute siano a carico dell’ente Provincia di Caserta.
Nonostante la richiesta sia stata presentata a Febbraio 2013 e nonostante la parcella legale fosse ben di sotto i limiti legali, la provincia ancora non ottempera ciò che la legge le impone. Eppure sollecitazioni sulla vicenda sono state sollevate da Francesco Barbato sia di persona all’on. Zinzi sia con raccomandata presso il difensore civico, ma tale raccomandata è ritornata la mittente: “Indirizzo sconosciuto”.
Il difensore civico che ha il compito di tutelare i cittadini nei confronti dell’amministrazione pubblica, ovviamente in questo caso è meglio dire “avrebbe”.
Vicenda questa che risale al 2012 quando al presidente della provincia De Franciscis fu emesso un provvedimento di sequestro conservativo dei beni, coinvolti nella vicenda furono ben 32 persone tra assessori e consiglieri. L’amministrazione De Franciscis tentò di salvare l’azienda provinciale dei trasporti, e nel contempo salvare posti di lavoro e garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Piano che fallì per varie ragioni.
Barbato fece parte dell’amministrazione De Franciscis per pochissimo tempo, perché entrò in consiglio provinciale per surroga e si dimise almeno 6 mesi dalla scadenza naturale del mandato.
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