numeri coronavirus

 

Ieri il presidente del consiglio Giuseppe Conte a reti unificate ha posto un’ulteriore stretta alle libertà, noi approviamo sia chiaro, decidendo di concerto con confindustria e sindacati: la chiusura di tutte le attività produttive non strettamente necessarie.

Questo è dovuto alla luce del fatto che i casi positivi sono sempre in aumento e così i morti.

Oramai stiamo imparando termini come curva esponenziale e curva logistica.

Non siamo matematici e quindi non ci avventureremo certamente in un’analisi che è al di fuori della nostra portata, a scuola non riuscivamo a fare manco 2+2 senza calcolatrice. Però una cosa la teniamo: un minimo di logica. Quindi senza voler fare gli scienziati proviamo a fare una considerazione.

Dunque, il virus ha una incubazione massima di 14 giorni, questo significa, a nostro avviso, che i positivi e i morti in particolar modo di oggi sono quelli che sono stati contagiati massimo 14 giorni prima. Allora si intende che quelli che saranno segnati tra i morti e tra i positivi di oggi vanno iscritti a più o meno al giorno 09 marzo. Teniamo presente che una prima chiusura parziale del paese c’è stata il giorno 11 marzo. Appena qualche giorno prima invece c’era stata la chiusura delle scuole che è stata percepita come una grande vacanza anticipata, tanto che le stazioni sciistiche, tipo in Trentino, offrivano prezzi scontatissimi per le famiglie.

Noi non ci stiamo sorprendendo del numero terribile di morti in questo periodo, oramai non si tratta più di contenere il virus, ma provare a salvare quante più vite possibili, e pensiamo nel nostro piccolo che i numeri dei morti e dei positivi comincerà a calare intorno al 30 marzo. E’ vero che la chiusura c’è stata il giorno 11 come detto, ma è pur vero che molte attività erano aperte e c’è stata molta indisciplina e poca abitudine a certe regole, come il metro di distanza, quindi per tenerci larghi diciamo che il giorno 15 marzo è quello in cui la maggior parte degli italiani ha cominciato a rispettare le regole.

Ripetiamo: non sappiamo se questo nostro ragionamento, o forse meglio dire auspicio, sia corretto, ovviamente se qualche esperto di matematica e statistica può aiutarci in questa discussione è ben accetto.