Il grande statista italiano di tutti i tempi Camillo Benso di Cavour formulò un pensiero che dovrebbe essere la stella polare nei rapporti tra Stato e Chiesa e cioè: libera Chiesa in libero Stato.

Questo significa che la Chiesa non deve entrare nelle scelte politiche dello Stato e quest’ultimo non deve interferire con le scelte spirituali della Chiesa.

Ad Acerra, da quando è Vescovo mons. Di Donna, la Chiesa locale non ha mai perso il vizietto di voler in qualche modo interferire con le elezioni locali.

Proprio su Il Mattino di oggi apprendiamo, non con meraviglia, che il Vescovo fa un appello agli elettori di votare coloro che amano San Felice e che siano competenti e fa un richiamo ai candidati sindaci di scegliere consiglieri capaci. Visto che c’era poteva pure consigliare ai cittadini di accertarsi di chiudere luce e gas quando si esce da casa.

Caro Vescovo i cittadini sono sovrani nello scegliere da chi farsi amministrare e se commetteranno errori e vorrà dire che ne pagheranno le conseguenze, ma saranno sempre gli elettori a scegliere in maniera democratica chi riterranno opportuno.

Divertente come questi appelli a scegliere bene i propri rappresentanti, dando una lezioncina non richiesta di democrazia, arrivi da una istituzione ecclesiastica che ricopre quel ruolo in maniera non democratica, visto che vescovi si vieni nominati dall’alto e non scelti dal basso.

Non sta a Noi dire al Vescovo che magari sarebbe bello facesse un appello ai sacerdoti nel non conferire i sacramenti ad affiliati a clan camorristici presenti in Acerra e Valle di Suessola, sarebbe proprio un bel segnale.

Ora a quanto pare il 18 marzo si terrà un corteo che da varie parrocchie arriverà poi alla casa comunale e ad attendere i partecipanti ci sarà il Vescovo che immaginiamo farà un comizio. Ma perché!?

Il Vescovo se vuole incontrare i fedeli si scelga una delle tante Chiese presenti, dica messa, utilizzi l’omelia per arringare la folla, insomma faccia il prete e non faccia il politico. Se poi vuole fare il politico nulla lo vieta siamo in Italia, non certo nello Stato Pontificio, allora con chiarezza dica chi è il candidato da votare! Oppure faccia la sua lista e partecipi democraticamente alle libere elezioni amministrative.

Il tempo dei Vescovi-Conti è finito da un pezzo ma forse un residuo lo troviamo ad Acerra.