Andiamo subito al dunque, ieri si è tenuto un consiglio comunale con punto importante la modifica di statuto e regolamento.

Precisamente le modifiche riguardano l’elezione del presidente del consiglio comunale. Su questo punto tecnico ci arriviamo a breve prima analizziamo il dato politico.
Diciamo subito che la modifica non passa, ben tre assessori votano contro. Lo stesso sindaco Piscitelli parla di argomentazioni demagogiche dei dissidenti e paventa un rimpasto in giunta, come doveroso che sia. Insomma se tre assessori ti votano contro, c’è poco da fare l’elemento fiduciario viene meno e quindi non si può andare avanti con una giunta così.
Il punto è che la maggioranza si sta sfilacciando pian pianino quindi, Piscitelli rischia di andare a casa da un momento all’altro, i notai stanno intingendo la penna nel calamaio, se non trova un quadra immediata.
Analizzando il punto tecnico, come è noto Martuccio Serino si è dimesso quindi il posto è vacante. E’ chiaro che l’elezione del presidente del consiglio comunale è eventuale, non obbligatoria, e va fatta nel primo consiglio comunale, altrimenti è il sindaco a svolgere la funzione di presidente del consiglio.
La modifica che si voleva attuare era quella di eleggere un nuovo presidente del consiglio comunale nel momento in cui quello in carica viene meno per vari motivi.
E’ evidente che il problema è più politico che tecnico ed vi è una chiara crisi di maggioranza oltre che di giunta. Il problema tecnico non esiste, il presidente del consiglio è eventuale e quindi il sindaco può sostituirlo benissimo. Politicamente però è una casella che ha la sua importanza ed evidentemente più che sullo statuto il problema è sul nome che deve sostituire Serino.
la vediamo dura per Piscitelli riprendere le redini che appena dopo un anno si è già ai ferri corti. Tra sei mesi è primavera, tempo di risveglio della natura e di nuove elezioni.