CERVINO: FINALMENTE IL BILANCIO DI PREVISIONE APPROVATO.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 31 Maggio 2016
Ieri pomeriggio è andato in scena il consiglio comunale di Cervino. Un consiglio comunale che prevedeva l’approvazione del bilancio di previsione, convocato dopo le sollecitazioni del Prefetto.
Un consiglio comunale atipico, dove sembra che non vi sia stata la classica dialettica maggioranza e opposizione, ma solo una rapida approvazione dei vari punti all’ordine del giorno.
Sicuramente il consiglio comunale è il luogo della decisione: si discute e poi si decide. Ecco qui è mancata la discussione. Il consiglio comunale è una versione in piccolo del parlamento, i consiglieri devono esprimere i loro pareri, non a caso nei regolamenti comunali è previsto un tempo per l’intervento, uno per la risposta, uno per la replica. A Cervino è mancata la risposta. Tutto lecito amministrativamente, ma illecito politicamente. L’amministrazione è di tutti i cittadini anche di quelli che non l’hanno voluta, e i consiglieri di opposizione rappresentano quei cittadini. Non dialogare o discutere con i rappresentanti del popolo, quali anche i consiglieri di minoranza sono, significa diventare amministrazione di una parte, cosa politicamente e amministrativamente aberrante.
Se il consiglio comunale fosse solo la decisione, solo il voto, non avrebbe alcun senso avere un opposizione. La democrazia è anche questo: confronto. Poi si hanno i numeri a disposizione per fare ciò che si ritiene opportuno, ma impedire con il proprio silenzio la discussione è rendere quell’assemblea popolare monca.
Ciò che è mancato ieri inoltre è la mancata spiegazione al popolo dell’entrata in maggioranza di De Matteo, se voti il bilancio a favore, sei in maggioranza c’è poco da fare. Siccome però il buon vecchio socialista era all’opposizione in campagna elettorale, dovrebbe spiegare alla decina dei suoi elettori perché ha cambiato casacca e cosa lo ha spinto a votare il bilancio di previsione.
Così giusto per correttezza istituzionale.

