Niente cambio in vista nella giunta di San Felice a Cancello.

Maria Lettieri dopo aver presentato le dimissioni, le ritira dopo una riflessione e una rassicurazione da parte del Sindaco Pasquale De Lucia.Maria Lettieri 2_0

Nella missiva che spiega le ragioni del ripensamento la Lettieri ribadisce di non aver avuto alcun problema con il Sindaco ma nello stesso tempo chiede di poter lavorare in autonomia e con una più stretta collaborazione con il Sindaco stesso. Raggiunta da noi l’assessore è stata molto cortese nel volerci rilasciare una dichiarazione in merito che riportiamo: “Sicuramente avendo protocollato le dimissioni ci saranno stati motivi superficiali o più incisivi da spingermi a tale gesto…ma posso garantire che non era di forma politica o personale verso i miei colleghi e il sindaco..ma sicuramente non mi piace la gestione del personale e di alcuni altri settori… infatti dopo aver espresso al sindaco le varie motivazioni e valutazioni,è stato molto disponibile nell’ascoltarmi prendendo le varie considerazioni ed ho deciso di rientrare anche sotto suo consiglio, contribuendo in una collaborazione su un movimento di una nuova gestione diversa su alcuni settori”.

Ed infatti le nuove deleghe che pare si aggiungeranno a quelle già in suo possesso saranno: Personale, Polizia Municipale, Protezione Civile, Associazioni.

C’è una parte della missiva che ci ha colpito positivamente: “E’ anche pur vero che in alcuni contesti forse rinunciare all’impegno, talvolta è anche molto più semplice e comodo di restare al proprio posto e affrontare le difficoltà quotidiane che l’azione amministrativa pone …”. 

Ecco prendendo spunto da questa frase e passando da livello particolare a quello più generale diciamo che sono sante parole. Un assessore, un sindaco, un consigliere delegato, effettivamente fanno un lavoro difficile e spesso oscuro ai cittadini. I quali spesso e volentieri una volta votato si disinteressano completamente della vita amministrativa della propria città e anzi sembra che con il voto conferiscano una sorta di potere paranormale all’amministrazione di turno. Invece per far funzionare le cose ci vuole tempo, dedizione, fatica, comprensione di testi amministrativi, leggi, regolamenti, codici e codicilli, scritti alle volte con i piedi; ancora: un fare avanti e indietro cento e mille volte a Caserta a Napoli se tutto va bene, discussioni giornaliere ora con questo ora con quel dirigente comunale e tanto altro, insomma non è proprio semplice per chi vuole fare l’assessore e la politica in generale con serietà e impegno.

Mettiamoci poi il fatto che questa disaffezione dei cittadini al funzionamento della macchina amministrativa è dovuto anche a responsabilità politiche. I politici finite le elezioni tagliano quasi completamente il rapporto con l’elettore, senza in questo modo riuscire a spiegare perché le cose vanno in un modo invece che in un altro. Mettiamoci pure la “moda” di alcuni sindaci nel voler intendere la carica di assessore come onorifica e quindi facendo loro rinunciare allo stipendio dovuto.

Noi siamo dell’idea che il lavoro nobilita l’uomo, ma se è retribuito in maniera consona, altrimenti non è lavoro è un hobby e non si può pretendere efficienza amministrativa, impegno e dedizione da chi può svolgere la sua carica nei ritagli di tempo.


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