Come se i problemi sul fronte sanità con questa pandemia non fossero già abbastanza ecco che si annuncia, come un fulmine a ciel sereno, il problema dell’Ospedale di San Felice a Cancello.

In pratica sono stati chiusi due reparti, cardiologia e lungodegenza, oltre alla mobilità del personale presso il P.O. Covid di Maddaloni. Dovrebbe essere questo un provvedimento temporaneo ma non possono escludersi proroghe e insomma stride questo con una promessa di potenziamento della struttura mai avvenuta.

Purtroppo abbiamo l’impressione che la politica e in particolar modo i sindaci viaggino sparsi.

Il sindaco di Arienzo Giuseppe Guida su un post su fb è sul piede di guerra:

Le promesse non servono più. Ora, vogliamo i fatti. A breve mi farò promotore di una manifestazione (autorizzata) all’esterno dell’Ospedale, chiedendo la partecipazione del personale medico, dei cittadini, delle associazioni e dei colleghi amministratori che vorranno aderire.

È il momento di dire basta!!!!

Oggi dovrebbe essere annunciata data e ora di questa manifestazione.

Il sindaco di San Felice a Cancello il semprelucido Giovanni Ferrara chiede unità dei sindaci suessolani ma all’incontro con il direttore generale dell’Asl ci va da solo. Inoltre, ci pare di capire che autorizzerà una manifestazione davanti all’Ospedale, che ci sembra un controsenso visto che ha chiuso le scuole per l’aggravarsi dei contagi covid.

Il primo cittadino sanfeliciano minaccia di consegnare la fascia se le promesse non saranno mantenute e uno pensa che poi non tutti i mali vengono per nuocere.

Non capiamo il motivo per cui ostinatamente Ferrara mette in mezzo il Vescovo di Acerra su una questione prettamente politica, non capiamo questo desiderio di autocommissariarsi, sarà l’abitudine.

Il sindaco di Santa Maria a Vico – Andrea Pirozzi – non ci sembra abbia speso ancora una parola in merito. Stesso discorso per il referente regionale del territorio Alfonso Piscitelli.

Insomma non è questo il momento della divisione e della confusione.