Pubblichiamo una notizia che abbiamo trovato molto interessante riguardante le offese date a mezzo social.

La notizia, cui rimandiamo il nostro Lettore per una maggiore comprensione, la si può trovare qui: Finalmente scoperto chi mi paga | Phastidio.net

Giusto una premessa, il sito Phastidio.net è un qualcosa di ottimo da un punto di vista politico-economico che spiega cose complesse con un linguaggio immediato e pure noi riusciamo a capirci qualcosa di un mondo complesso e intricato come quello economico.

La notizia che Phastidio riporta ci ha molto colpito per due motivi in particolare.

Il primo, lo si sapeva già se vogliamo. Ma è interessante il fatto che il soccombente, che viene condannato al risarcimento e alle spese processuali, aveva dato su Twitter al giornalista di Phastidio della checca isterica e insinuando che fosse al soldo del Partito Democratico. Il primo caso si evince da sé, nel secondo vi è una lesione della professionalità e indipendenza di Phastidio che sono state messe in dubbio. Tutto normale. Quello che ci ha colpito è stato il fatto che il giornalista di Phastidio prima di queste frasi volgari e ingiuriose aveva scritto: Trovo molto difficile restare serio davanti ad una simile imbecillità. Però qualcosa posso fare, farti sparire.

Quindi il giornalista ha dato sostanzialmente dell’imbecille al suo interlocutore, ma questo non è stato ritenuto sufficiente dal tribunale per giustificare le offese che lo stesso giornalista ha ricevuto. Per una serie di motivi, che se non abbiamo capito male, sono dati dal fatto che mentre “l’imbecillità” data rientra in un contesto dialettico, sostanzialmente la risposta ad una provocazione, il “checca isterica” e “l’essere al soldo del pd” sono state giudicate come fuori contesto e assolutamente gratuite e miranti a ledere la personalità e professionalità dell’interlocutore.

L’espressione idiozia comunista utilizzata dal soccombente nello stesso tweet è stata giudicata nel solco della normale opinione espressa.

Quindi, in ultima analisi, attenzione alle offese che vengono spesso e volentieri lanciate con troppa disinvoltura sui social come se fosse un luogo di immunità, valutazione assolutamente errata.

Ma attenzione anche a mandare in causa tutti quelli che magari sono solo ineducati o che rispondono a provocazioni, in quanto l’offesa deve essere assolutamente gratuita, quindi scollegata dal contesto, e lesiva della personalità e/o professionalità dell’interlocutore.

L’altra cosa che ci ha colpito è stata la velocità del giudizio. Il fatto avviene a fine marzo 2019, il ricorso viene presentato a gennaio 2020 e la sentenza arriva ad aprile 2021, quindi un tempo davvero breve per un risarcimento poi che sommando le varie cose è arrivato a più di 8.000€.

Il gioco per chi si sente offeso vale davvero la candela.