ARIENZO-SMAV: UN CONSIGLIO COMUNALE FATTO E UNO DA FARSI
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 17 Aprile 2021
Abbiamo atteso un po’ prima di scrivere riguardo l‘ultimo consiglio comunale in Arienzo. In soldoni diciamo che è stato approvato l’accensione del mutuo per realizzare la cittadella dello sport nell’area mercato.

Purtroppo ancora una volta la minoranza, almeno per quello che scrive il sindaco sulla sua pagina fb, non è presente al consiglio e stavolta non ritiene nemmeno di scrivere due righe fetenti su fb per spiegare i motivi. Purtroppo non essendoci lo streaming ed essendo adunata a porte chiuse nessuno può sapere come effettivamente siano andate le cose in consiglio. Che fine ha fatto il punto del consiglio comunale penultimo sull’approvazione del regolamento riguardante lo streaming? Perché quel punto non è pubblicato all’albo pretorio?
Questa è l’unica critica che possiamo muovere alla maggioranza consiliare, ma per il resto non riusciamo a capire l’atteggiamento sciatto della minoranza. Carissimi se non tenete voglia di fare politica dimettetevi e date a spazio a chi magari vuole essere d’aiuto per la comunità arienzana.
Lunedì invece sarà la volta del consiglio comunale a Santa Maria a Vico con la bellezza di 14 punti all’ordine del giorno e con l’importante discussione e voto sul bilancio di previsione.
Purtroppo non capiamo di cosa abbia paura l’amministrazione e la maggioranza in consiglio, ancora una volta in sfregio di statuto e regolamento, che però vengono richiamati quando fa comodo, le due mozioni e l’interrogazione che dovrebbero essere poste subito dopo le comunicazioni (per non dire comizio) del sindaco, sono poste invece alla fine come una sorta di fastidio.
L’interrogazione riguarda l‘accessibilità universale mentre le mozioni riguardano l’utilizzo dell’italiano negli atti amministrativi e la predisposizione di un hub per la vaccinazione. Qual è problema? Cosa si teme?
Sarebbe bello se il presidente del consiglio comunale leggesse il regolamento come fece qualche tempo fa per “bacchettare” l’opposizione, all’epoca si rispettava alla lettera.