E’ notizia di stamane che il noto cantante, si fa per dire, neomelodico Tony Colombo è stato arrestato per camorra!

Noi lo avremmo arrestato per omicidio della musica, ma insomma, non si può avere tutto.

Non ci interessano le notizie di cronaca, e come detto recentemente, per noi tutti sono innocenti fino a che un giudice non si pronuncia diversamente.

Però diciamo anche che certi personaggi sono talmente “border line” che è prudenza cercare di evitare di avere contatti.

Purtroppo l’amministrazione comunale di Arienzo è stata sorda ai nostri avvertimenti di evitare di chiamare in feste organizzate proprio dall’amministrazione persone, o meglio personaggi, del calibro di Rita De Crescenzo e Tony Colombo.

Ma non è solo per una questione se vogliamo giudiziaria. Ma come ha giustamente detto Davide Guida in un suo video, si tratta di una questione di linea, che deve essere dritta. Un’amministrazione comunale deve dare l’impulso alla legalità sempre e comunque. Mai possibile che non ci stavano cantanti? E’ mai possibile che bisognava chiamare proprio un personaggio al limite?

Tra l’altro personaggio dalle capacità canore assolutamente limitate. Ci sono tanti gruppi e cantanti locali che magari un palcoscenico locale lo meriterebbero.

Nessuno chiederà scusa immaginiamo per questo palese errore di valutazione. Anche perché viviamo in una società in cui le scuse sono sinonimo di debolezza. In realtà non è affatto così. Le scuse, se ben date, sono invece al contrario sinonimo di forza e capacità critica. Chiedere scusa infatti presuppone un discernimento interno e la dimostrazione di capacità di essere forte nell’affrontare le conseguenze di una propria azione.

Insomma, ci aspetteremo da chi ha scelto il signor neomelodico Tony Colombo, abbiate pazienza ma cantante è un mestiere serio, chieda scusa dicendo: oh abbiamo fatto na cazzata! Non si ripeterà più. Staremo più attenti alle prossime manifestazioni di invitare artisti degni di questo nome.

Non succederà, ma anche questo sarebbe un segnale. E siamo noi pronti, nel caso contrario, a chiedere scusa per il giudizio affrettato.