Pare che la situazione mensa ad Arienzo si sia un po’ calmata almeno per quanto riguarda le dichiarazioni dei protagonisti,bambini_mensa_servizio_regolare e non, di questa vicenda, ne approfittiamo per un punto della situazione.

Dunque il problema nasce dalla differenziazione tra residenti e non-residenti. Se questo è il problema è un falso problema. Non c’è nulla di illegale o anticostituzionale nel prevedere una differenziazione delle tariffe per la mensa scolastica in base alla residenza.

Troviamo quanto mai fuori luogo la lunga lettera protocollata della dirigente scolastica Maria Pirozzi, se il numero degli alunni è lo stesso o non subisce in questo anno variazioni significative in negativo, non ha alcun senso scrivere la lettera, insomma se la dirigente avesse costatato che in questo anno scolastico il numero degli alunni fosse diminuito e soprattutto di quelli non-residenti allora poteva anche scrivere una lettera dove veniva indicato il fatto, la causa e la possibile soluzione. Addirittura la lettera è stata pure inviate ai vescovi di Acerra e Caserta e non capiamo il motivo per cui non sia stato messo a conoscenza del fatto pure il vescovo di Roma; cosa c’entrano i vescovi in questo laico problema di mensa scolastica e quali soluzioni possano offrire è un mistero. Il punto è allora: la dirigente ha fatto un processo alle intenzioni o numeri alla mano gli alunni sono diminuiti e di che “nazionalità”?

Abbiamo trovato la risposta dell’onorevole Sgambato, pure ella coinvolta in questa diatriba dalla dirigente, molto pacata e accorta, non la riportiamo in quanto facilmente la si può ritrovare sui siti on line di informazione.

Altra entrata a gamba tesa, che ancora oggi non riusciamo a trovare una spiegazione politica, è quella del sindaco di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, che ha usato parole infuocate, al limite della querela, nei confronti del vice-sindaco Zimbardi, soprattutto poi di cattivo gusto il botta e risposta con il sindaco Guida: “io ti ho aiutato per le elezioni”, “io pure per quelle provinciali”, insomma parlatevi, pigliatevi un caffè o fatevi un colpo di telefono.

Le opposizioni dentro e fuori il consiglio hanno detto la loro sulla vicenda mensa, ad esempio i consiglieri di Arienzo Bene Comune hanno fatto un manifesto, noi lo abbiamo chiamato papiello, facendo alterare un po’ il capogruppo Giuseppe Guida, ma in verità è molto lungo e “solo” per dire che il servizio mensa sarà fornito, per pochi mesi, dalla stessa azienda che ci stava prima e che il sindaco criticava in campagna elettorale; effettivamente Giuseppe Guida ha tutte le ragioni di questo mondo, ma dovrebbe anche dire se la differenza tra residenti e non la ritiene giusta e se tali fasce di reddito isee sono giuste.

Dicevamo opposizioni fuori il consiglio, come quella del gruppo L’Aurora di Tommaso Carfora, che in riferimento alla lettera della dirigente scolastica : “Il Movimento civico l’Aurora insieme al gruppo Consiliare Arienzo 2014 è solidale con la Dirigente Scolastica, nella lettera si vede tanta rabbia, si sente la voce della scuola intera, si sente la voce di tanti genitori che da una parte trovano il muro, mentre nell’azione della Scuola rimettono la loro dignità di genitori ed alunni.

Quello che a noi preme sottolineare, dal nostro punto di vista, che se è vero che nulla impedisce una differenziazione in base alla residenza, come detto, è anche vero che in tanti comuni italiani si ha un occhio di riguardo per chi ha un basso reddito Isee o chi ha più figli iscritti a scuola, o anche per alunni diversamente abili, in questo ambito noi solleviamo delle critiche.

Ad esempio il comune di Marcianise, quindi sempre in prov. di Caserta, prevede l’esenzione totale per gli alunni diversamente abili indipendentemente dal reddito, e per un reddito isee da 0 a 5 mila è prevista l’esenzione totale, mentre un reddito che va da 5.001,00€ a 7.500,00€ il ticket si paga la metà. Un comune culturalmente virtuoso, secondo noi, dovrebbe prevedere una fascia di esenzione anche per i non residenti, perché i poveri so poveri sempre, e non si può dire a chi in difficoltà andate al vostro comune, perché siamo tutti italiani, anzi a noi piace dire tutti suessolani. Spesso ad esempio la differenza tra un arienziano e un sanfeliciano la fa un incrocio o un marciapiede, la stessa strada appartiene magari a tre comuni diversi.

Noi speriamo che l’amministrazione ripensi queste tariffe se si è ancora in tempo.