MANIFESTO ARIENZO CONDIVISA“Il gruppo consiliare ARIENZO CONDIVISA nasce come entità politica di maggioranza, che fondava le proprie radici tra i problemi di ogni singolo cittadino, senza esclusione di sorta, gruppo che nel rafforzare la maggioranza voleva creare un tavolo politico all’interno di essa, al fine di ottenere risultati ottimali,studiati, discussi e condivisi; purtroppo tutto ciò non è accaduto!

Il gruppo più volte ha provato un avvicinamento con il resto della maggioranza senza ottenere risultati sostanziali, anzi, finendo in periodi di silenzio assordante, allontanandoci sempre più, finendo in un dibattito composto di se e di ma, ricevendo la puntualizzazione sistematica che alla prima richiesta non gradita la cinquina con a capo il sindaco sarebbe corsa ai ripari attivando le armi a disposizione. La premessa sostanziale che ci ha contraddistinto sta nell’essere un elemento di continuità e non di rottura, di progettualità e non di richiesta, tutto travisato, puntando ad attivare le leve a disposizione per bloccare qualsiasi attività del nostro gruppo, con assenza di eleganza ma soprattutto con estrema cinicità senza badare ai risvolti che le singole azioni avrebbero scaturito sulla vita privata e familiare dei componenti del gruppo, in alcuni minandone la posizione lavorativa. Tutto ciò non è politica, bensi irrispettosa presunzione.Un’amministrazione deve fare tesoro di quanto espresso dai propri cittadini, sia per migliorare le proprie prestazioni, sia per adeguarsi alle reali esigenze della cittadinanza, i cittadini dovrebbero essere messi in condizione di esprimersi ed interloquire con un’istituzione politica e soprattutto con il primo cittadino senza il timore di essere vittima delle peculiarità caratteriali e personali di chi dovrebbe ascoltare.Fino ad oggi abbiamo operato all’interno di una maggioranza che ha limitato la nostra discrezionalità d’azione e spesso il nostro potere d’intervento per rispondere alle esigenze della gente, una maggioranza nella quale gli amministratori non hanno avuto libertà di pensiero, spesso limitati nell’azione amministrativa, e indotti ad assecondare le volontà degli amministratori più mordaci e irremovibili divenuti tali solo dopo aver capito che era l’unico atteggiamento possibile per essere in accordo con il primo cittadino, o per lo meno facendo finta di esserlo. Sono state operate azioni amministrative di estrema rigidezza mentale in un momento di crisi economica epocale, sia per le famiglie, sia per quelle poche attività commerciali che cercano di sopravvivere ad Arienzo, manovre amministrative che non hanno considerato e avuto rispetto delle ricchezze altrui ma soprattutto delle povertà altrui, spesso muovendo azioni forti verso chi forte non lo era. Oggi alla luce della nostra scelta di riazzerare le scelte fatte, dimettendoci con estremo senso civico ed onestà intellettuale veniamo additati e descritti come vili e traditori?

Giusto per dare qualche delucidazione e spunto per magari discussioni da affrontare in altre sedi:

• traditore è colui che lavora sottobanco, senza rispetto delle menti altrui e soprattutto senza dignità, quella dignità che ci ha spinti a formare un gruppo prima,degli approcci nel tramite e le dimissioni poi, senza badare a quello che avevamo bensi solo a risolvere una situazione di disagio e inappropriatezza.

• Vile invece è colui che ha scarso valore morale, lo stesso che al contrario ci ha spinto a dare più credito alle parole ed ai bisogni dei tanti cittadini non tutelati e soprattutto danneggiati dalle tante scelte personalistiche ed individuali

Sicuri che il sindaco uscente conosca bene il significato dei termini sopra indicati, utilizzati in un comunicato e soprattutto a più riprese in questi ultimi giorni, lo scusiamo e riteniamo che siano solo una reazione ad un’azione che riteniamo radicale e comunque sconvolgente per un gruppo di amministratori che sicuri delle proprie convinzioni non hanno nemmeno provato ad aprire un tavolo di confronto serio per risanare la spaccatura creatasi ritenendo superflua la nostra presenza.

Ancora una volta nell’intento di tutelare quanto di buono fatto e quanto di sano rimane dei rapporti creati, invitiamo tutti i delusi a non essere istintivi nel dire e dare giudizi o raccontare le proprie verità perché si rischierebbe solo di innescare meccanismi a valanga necessari poi però a mettere le cose in chiaro palesando anche verità e avvenimenti passati ma non dimenticati frutto di errori fatti, rimediati, nascosti o addirittura rifatti, pertanto rispettiamoci come la situazione prevede senza richiamare il fatto pensando solo al da fare.

Buon tutto a tutti”