E’ il day after. Dopo una nottata bruttissima vissuta per molti nella paura e un giorno dedicato tutto al ritorno alla normalità. Anche l’esercito è intervenuto e non sono mancate parole di elogio e ringraziamento dalla popolazione stessa, così come a tutta la protezione civile, queste le parole del sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano che si congratula con i militari del 21° Reggimento Guastatori della Brigata Bersaglieri di Caserta, per “essere intervenuti prontamente nella nottata in soccorso della popolazione di Santa Maria a Vico gravemente colpita dalle impervie condizioni climatiche che hanno creato oltre a disagi nella circolazione stradale anche smottamenti, tensione e paura tra gli abitanti.”

Il Prefetto di Caserta ha anche disposto nella giornata di ieri l’unità di crisi, a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni nub arpiù coinvolti della valle, intanto hanno chiesto lo stato di calamità naturale sia Pirozzi che Guida e il sindaco De Lucia di Cervino e di San Felice. Si sta cercando di ritornare alla normalità seppur faticosamente, oggi ancora chiuse le scuole di Arienzo così come il giudice di pace.

Interessante una dichiarazione del presidente dell’ordine dei geologi Francesco Peduto: “Il conto sempre più consistente, in termini di perdita di vite umane e danni al patrimonio edilizio ed infrastrutturale, è purtroppo riconducibile in buona parte alla crescita incontrollata dei centri abitati – ha proseguito Peduto– e delle periferie metropolitane nell’ultimo cinquantennio, avvenuta troppo in fretta e con poca attenzione alle conseguenze dell’azione antropica sul territorio.”

Se questo nubifragio qualcosa ci può insegnare e che abbiamo un bisogno vitale di fare una manutenzione ordinaria e costante dei nostri valloni che se tenuti bene possono essere di grande aiuto nel limitare i danni, come infatti è successo; basta con la consumazione di suolo, costruire case su case e relative strade e allacci fognari, tombare i valloni è evidente che non si può impedire di costruire, ma ci auguriamo avvenga sempre con il rispetto se non della natura e del bello, almeno del buon senso; un suggerimento ai sindaci: rimboscate le colline, se ogni anno si incendia e ogni anno arrivano ste bombe d’acqua rischiamo dopo una di queste piogge di non avere più una valle, ma solo pianura; sarebbe il caso che i singoli enti comunali ringraziassero ufficialmente, non so come, sia la protezione civile che l’esercito per l’abnegazione dimostrata, si potrà obiettare che per i secondi è il loro lavoro, ma ci pare lo abbiamo svolto davvero bene e con tempestività e non è vietato ringraziare chi svolge bene il suo lavoro.

Ci sono state anche delle critiche alle varie amministrazioni non tanto per come hanno gestito l’emergenza, ma per l’evitabilità della stessa con una opportuna attenzione sul territorio. In tutta onestà ci sembra difficile dare una qualsivoglia responsabilità di ciò che è accaduto a chi amministra, lo ripetiamo è venuta giù in tre o quattro ore l’acqua che in media viene giù un mese, puoi fare tutti i piani che vuoi, tutte le precauzioni che si voglia, ma è inevitabile che si crei disagio. Come spesso diciamo, siamo una terra priva di memoria storica e spesso ce la costruiamo alla bisogna, per quanto riguarda Santa Maria a Vico bisognerebbe portare alla memoria l’alluvione del 2001 che coinvolse in particolar modo Loreto, oltre al fango e ai detriti vennero giù materassi, lavatrici, pneumatici, frigoriferi, tostapane e tanta altra monnezza, oggi non ci risulta tale schifo, quindi qualcosa in questi 14 anni almeno è stato fatto. Ad Arienzo, il sindaco Guida fin da subito il suo insediamento ha dovuto affrontare il problema alluvioni, e già sta”mettendo mano”, certo se negli anni passati si tombavano i valloni è evidente che la soluzione del problema oggi è più complicata. A San Felice a Cancello non dimentichiamo la frana del 1998, che costò anche la vita di una persona, in quel caso, se si ricorda, la montagna che franò in pratica quella dove sorge San Michele, fu interessata da numerosi incendi e poi arrivò questa incredibile alluvione che molti ricorderanno associata ai comuni di Sarno e Quindici; purtroppo la storica fontana di San Marzano, da poco restaurata, ha subito ingenti danni.
Non siamo geologi, ma inseriamo uno studio della Regione Campania del 2010 che analizza e da suggerimenti sia per Santa Maria a Vico e per San Felice a Cancello, è stato preso in considerazione? Se si, è stato fatto qualcosa in merito?
http://www.difesa.suolo.regione.campania.it/dmdocuments/PAI/Nord%20Occidentale/Aggiornamento%20PAI/Relazioni/Relazione_aree_conoide.pdf

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