Sì ci fa piacere che l’acqua sia ritornata buona. E’ arrivata anche la revoca dell’ordinanza e quindi si può ritornare a bere.

Il problema e che rimangono tutte le nostre perplessità in merito.

La prima perplessità è questa:

L’ASL competente per territorio con nota prot. 0065605/UOPC1327 del 10.03.2023 pervenuta al protocollo di questo Ente in data 10.03.2023, prot. n. 5486 ha trasmesso “i risultati analitici al campione di acqua effettuato, da personale del Dipartimento Provinciale ARPAC Caserta in data 13.02.2023 presso il punto di prelievo denominato Pozzo Comunale sito alla Via degli Ulivi”; dai dati di rilievo si evidenzia “il superamento dei limiti previsti dalla norma per i parametri ionio ammonio e nitriti (riferimento tab.03del D.M. del 06.07.2016)”.

Perché in data 10/03 visti i risultati dell’Arpac non è stato emessa in via precauzionale ordinanza di non potabilità?

E’ possibile leggere questa relazione dell’Asl che riprende i dati Arpac trasmessa al comune?

Seconda perplessità:

con nota prot. n. 5232 del 08.03.2023, l’ufficio “Ambiente” del Comune di Santa Maria a Vico (CE) ha trasmesso le risultanze delle analisi di cui prima al Consorzio Idrico Terra di Lavoro s.p.a. in qualità di ente gestore del servizio idrico, chiedendo l’attivazione delle procedure di messa in sicurezza in accordo a quanto richiesto dall’ARPAC e riportato nella nota ASL prima richiamata;

Come ha fatto l’Ufficio Ambiente del comune di trasmettere le risultanze delle analisi al Consorzio il giorno 08/03 quando i risultati li ha ottenuti il giorno 10/03?

Ammesso che trattasi di possibile refuso, quando sono state trasmesse le risultanze al Consorzio?

Altra perplessità: quell’analisi dell’Arpac di febbraio 2023 è avvenuto per quale ragione? Routine o altro?

Se i controlli sono di routine a quando il prossimo controllo?

Poi una curiosità: ma gli amministratori e consiglieri di Santa Maria a Vico l’acqua la comprano o la prendono dal rubinetto di casa?