Consiglio comunale svoltosi a Santa Maria a Vico nella giornata di ieri che ha visto l’assenza delle opposizioni, il solo Pasquale Iadaresta per il gruppo misto-indipendente era presente. Il PD tutto e il NCD contesta nei modi e nel metodo sia i punti all’ordine del giorno che lo svolgimento del consiglio stesso.
Riguardo alla convocazione del consiglio comunale sono stati inseriti due punti in integrazione: 1) esternalizzazione del servizio di liquidazione, accertamento e riscossione, volontaria e coattiva dei tributi comunali. 2) Debiti fuori bilancio.
Su questo si aprono gli strali del PD che sul gruppo ufficiale su Facebook è chiaro nel condannare il metodo: “Un ordine del giorno integrativo del Consiglio Comunale per il 27.11.2014 su un argomento così scottante, quale l’affidamento ed esternalizzazione della riscossione dei tributi, lontano dagli occhi della gente (difatti non è stato pubblicato sul manifesto di indizione del Consiglio stesso), è un atto in malafede!!!!”
Tra l’altro a detta di alcuni consiglieri di opposizione tale integrazione è arrivata a poco più di 24 ore dall’inizio del consiglio comunale
Anche il gruppo Noi Insieme LiberaMente ha condannato fortemente proprio il punto sul nuovo ordine del giorno di esternalizzazione del servizio di riscossione portando a ritenere che gli “efficientissimi amministratori”, come vengono definiti, porterà un aggravio alle casse comunali del 5% circa sulle entrate complessive, con un evidente impoverimento delle risorse comunali.
Nel consiglio, prima dell’apertura della seduta sono tutti presenti, ma mancano alcuni esponenti della maggioranza: sen. Vincenzo D’Anna, Saverio De Lucia, Carmine De Lucia ’58. Convinti della mancanza del numero legale le opposizioni escono a eccezione di Iadaresta, anche se la cosa non desta alcuna meraviglia. Il segretario comunale Michele Ronza dopo aver fatto l’appello e costatato che vi sono 9 consiglieri, dichiara che il numero legale è raggiunto. Ovviamente nel giro di 45 minuti il consiglio comunale orfano delle opposizioni approverà tutti i punti all’ordine del giorno.
Ironico il commento finale del vice-sindaco Carmine Pirozzi: “La minoranza ancora una volta ha fatto un calcolo sbagliato, i problemi del paese si discutono in questa sede, anche per criticare questa amministrazione, ma siccome non hanno strumenti per farlo hanno ritenuto di non partecipare ai lavori, e quindi di non dare il contributo che il popolo gli ha demandato, questi sono quelli che si candidano a guidare Santa Maria a Vico nel prossimo futuro”.
Carmine De Lucia, consigliere di opposizione è molto chiaro nello stabilire come sono andate le cose e su Facebook dichiara: “Stasera ho assistito all’ennesimo teatrino…un consiglio comunale reso valido dal Segretario Comunale (anche responsabile anticorruzione di Smav) seppur presenti solo 9 consigliere su 20: la maggioranza di legge nel nostro caso è 11! Ormai le aree grigie non ci sono più, è tutto chiaro!”
Senza mezzi termini pure Agostino Morgillo: “Grave strappo da parte della maggioranza consiliare di S. Maria a Vico.Nonostante la mancanza del numero legale (non presenti Morgillo, Sgambato, Verlezza, Vigliotti, Iaia, Dragone, D’Anna, Ruotolo, De Lucia C. E De Lucia Saverio) si sono assunti la responsabilità di considerare valida la seduta e di votarsi l’ordine del giorno. Impugneremo tutti gli atti di questa sera.
Diciamo subito che il TUEL non stabilisce un numero legale per la validità dei lavori del consiglio comunale, lasciando la scelta ai regolamenti e statuti, l’unico paletto che pone è che siano almeno presenti 1/3 dei consiglieri. Nel nostro caso i consiglieri per la validità secondo il TUEL sono 7 ed erano presenti in 9. Lo statuto e il regolamento parlano proprio di 9 consiglieri quindi la seduta sarebbe valida. Secondo le opposizioni invece, lo statuto che è visionabile sul sito del comune non sarebbe quello attualmente vigente ma quello che entrerà in vigore dopo le elezioni. Comunque sia sembra che questa seduta del consiglio comunale le opposizioni vogliano portarla alla visione del Prefetto e degli organi preposti.