Riprendiamo il caso del canestro scassato in quel di Santa Maria a Vico, che ha fatto molto discutere, ma lo vogliamo riprendere in un ottica diversa in quanto ci pare un esempio esemplificativo di come nasca una fake news.

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Tutto parte da questo comunicato:

In merito al canestro, situato nel campetto di basket nel nuovo parcheggio in località ‘Botteghelle’, rinvenuto questa mattina in condizioni disastrate, il sindaco Andrea Pirozzi rende noto che “sono già in corso le verifiche degli uffici competenti per stabilire, una volta visualizzati i filmati delle telecamere, se si tratta di una rottura strutturale, di un difetto di montaggio oppure, come temiamo, di un atto vandalico. Ci tengo a rassicurare la popolazione che, qualora fosse appurato che si tratta di un atto vandalico, non esiteremo a deferire alle Autorità competenti i responsabili. Tre telecamere sono già attive nel parcheggio e nell’area verde attrezzato, come altresu tutto il territorio, per individuare eventuali responsabili di questi od altri inaccettabili ed imperdonabili danneggiamenti ai beni comuni”.

Un comunicato assolutamente normale, parla del fatto e fa una serie di ipotesi su cosa abbia provocato quel determinato fatto : rottura strumentale, difetto di montaggio, atto vandalico. Il comunicato ci mette poi una rassicurazione sull’ultimo punto che è quello più odioso, l’atto vandalico, cioè che non si esiterà a deferire i responsabili alle autorità preposte. Inoltre il comunicato ci dà un’altra importante informazione e cioè che tutto è stato ripreso dalle telecamere e quindi da quelle si capirà cosa sia successo e si agirà di conseguenza.

Come detto, tutto molto lineare … eppure è nata la fake news.

Infatti se si leggono i commenti subito si è partiti con il parlare di atto vandalico, non come eventualità, ma come atto certo. Tanto che c’è pure chi parla di omertà, mai possibile che nessuno ha visto niente? C’è anche chi ritiene che vi sia proprio un complotto nel danneggiare la struttura da poco inaugurata. Insomma l’atto vandalico non è più una ipotesi ma un fatto acclarato e ovviamente nessuno fa niente. Ah sti giovani, perché il vandalo è sempre giovane si sa.

Ecco come nasce una fake news:

  • si prende un fatto reale
  • si prende per quel fatto reale la causa più verosimile che lo abbia causato,
  • mettiamoci un po’ di analfabetismo funzionale
  • et voilà la fake è servita. In questo caso la differenza è che la fake non è diventata virale, per il semplice fatto che nel momento in cui è nata è stata stoppata da chi conosce effettivamente i fatti e ne ha dato tutte le spiegazioni possibili e plausibili corroborati poi dai filmati.

Il punto è che proprio non si riesce a non dare una opinione a caldo su tutto ciò che ci circonda, dando per scontato delle situazioni e fatti, che magari sono solo preconcetti e non sempre si realizzano nella realtà.

Come fermare il fenomeno ed evitare di fare la figura del fesso? Non commentando a caldo, mai! Attendere e raccogliere quanti più dati possibili, e una volta ottenuti, attendere e verificare che i dati raccolti siano provenienti da fonti certe: una cosa è se una rapina viene raccontata da Peppe il cassusaro, un’altra è se viene raccontata dalla Polizia. Questo è proprio il minimo sindacale, per far partire una discussione su solide basi, altrimenti si parla e ci si arrabbia su cose d’aria.

Ritornando brevemente non tanto al fatto in sé, ma all’atto vandalico nella sua generalità possiamo solo dire questo: che il vandalismo si ferma solo e soltanto con una pronta reazione all’atto. Se qualcuno scassa un altalena e questa viene subito riparata, poi ancora viene scassata, ma ancora subito riparata, il vandalismo diventa frustrante in quanto si elimina il “trofeo” del gesto. Fa molto più questo che non solo l’atto repressivo.

Non sono i buoni cittadini a fare una bella città, ma è una bella città a fare i buoni cittadini.