Giornata regionale in difesa del Creato, che si è tenuta ad Acerra ieri al Teatro Italia. E’ la X giornata dedicata al Creato. La Chiesa campana si riunisce quest’anno sul tema di “Ricostruiamo la città”. Quello di Acerra è stato l’ultimo appuntamento di quattro incontri tenutosi in precedenza a Agropoli, Pozzuoli e Sessa Aurunca, con temi che hanno toccato problematiche fondamentali quali la difesa della salute, l’inquinamento e il rilancio della vocazione agricola. Ad Acerra l’incontro è stato tutto volto al dialogo tra cittadini e istituzioni su un temi trattati negli incontri precedenti. In particolare mille bambini hanno chiesta ai sindaci di: “che le istituzioni si facciano seriamente carico del grave problema ambientale della Campania, e diventino autenticamente sensibili ai problemi della gente …”

Per Santa Maria a Vico erano presenti il capogruppo di maggioranza Maurizio Masiello e il consigliere Moniello, proprio quest’ultimo ha rilasciato una dichiarazione che abbiamo trovato interessante: “A Santa Maria a Vico c’è un picco di patologie tumorali rispetto alla media nazionale , con una mortalità statisticamente rilevante per alcuni tipi di cancro. Non è possibile ancora dimostrare che questo aumento sia correlato ai roghi tossici e agli sversamenti abusivi di rifiuti, ma non c’è nemmeno certezza del contrario …”.

Abbiamo cercato di capire quali siano però i tumori che a Santa Maria a Vico destano una certa preoccupazione a causa di una incidenza di mortalità superiore alla media, ci siamo rifatti a uno studio condotto dal Pascale che però è un po’ datato va dal 2000 al 2008, ma è pur vero che è l’unico facilmente reperibile, e che appena un anno fa, fu diffuso viralmente da tutti i giornali e social.

Dunque secondo questo studio, riportato anche da Il Mattino http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/dossier-tumori-terra-dei-fuochi/notizie/614488.shtml in Santa Maria a Vico esiste una mortalità eccessiva negli uomini per quanto riguarda il cancro del colon-retto e del fegato, mentre nelle donne nel fegato.

Ora come ha detto Moniello è vero che non si può escludere nulla, ma è pur vero che vi sono altre cause certe dell’insorgere di questi tumori e lì si può intervenire, ad esempio secondo l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro il tumore al colon-retto ha tre cause: 1. Cattiva nutrizione, troppi grassi animali e poche fibre vegetali. 2. Fattori genetici: chi UOMINI_COLONha la sindrome di Gardner, Turcot o Lynch ha una certa probabilità di trasmettere alla prole il gene alterato. 3.Fattori non ereditari: va segnalata l’età tra i 60 e 64 anni soprattutto.  Prevenzione: adottare una dieta povera di grassi e ricca di fibre, mangiare tanta frutta e verdura, ridurre il consumo di cibi conservati o affumicati, ridurre il sale.

DONNE_FEGATORiguardo il cancro al fegato alcuni fattori di rischio sono: 1. le infezioni croniche da epatite B e C che si trasmettono attraverso il sangue e i rapporti sessuali o dalla madre al figlio in gravidanza 2. Cirrosi, chi ha avuto tale malattia potrebbe sviluppare un tumore 3. Fattori genetici. Prevenzione: e’ estremamente difficile, si può al massimo evitare l’uso di alcool e l’esposizione alle epatiti con ad esempio una VACCINAZIONE all’ epatite B, lo scriviamo tutto maiuscolo perché in italia, ma non solo, idioti non fanno più vaccinare manco i propri figli.

Alla amministrazione comunale umilmente consigliamo di fare attenzione alle mense scolastiche, che vi siano prodotti genuini e che vi sia una dieta ricca di fibre, un divieto totale di fumo nelle piazze, visto che sui pacchetti è scritto “provoca il cancro” e “il fumo uccide” ci pare assurdo che si venda qualcosa che può uccidere, cosa ancora più assurda e che la cannabis sia vietata, visto che viene utilizzata per scopi terapeutici in certi casi, del tabacco non ci risulta tale utilità. Soprattutto sarebbe importante una corretta informazione a partire dalla scuola: sull’alimentazione corretta, sul rifiuto o almeno la moderazione di alcol e tabacco; e perché no fare anche una corretta informazione alle famiglie sulla prevenzione tumorale non sarebbe male. Un’ultimo consiglio sul nostro territorio opera una meritoria associazione “Antonio Calcagno”, proprio qualche giorno fa hanno ricevuto il Premio della Speranza, molto sensibili su questo tema, magari “sfruttarli” in maniera sistematica sarebbe un’ottima cosa.

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