MANCANO 15 GIORNI AL PUNGIGLIONE D’ORO


A quanto pare abbiamo vinto la nostra scommessa.

Giovanni Ferrara rimane sindaco, almeno fino alla prossima crisi. Si è trovata la quadratura del cerchio con gli ex forza italia-ex maggioranza-ex dissidenti-ex opposizione.

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Ci facciamo delle belle grasse risate a leggere i titoli e pure il contenuto di giornali e giornali on line che dopo il consiglio del 30 Novembre davano per finita l’esperienza amministrativa con la mozione dei 5 stelle in pratica una formalità. Noi invece avevamo intuito che era proprio il contrario, che nulla era sicuro e che una trattativa era in corso. Ed è infatti ecco il risultato.

Dobbiamo dire però che ci aspettavamo il passaggio in consiglio, anche per rispondere alle critiche dei 5 stelle inevitabili, e anche per approvare i punti importanti all’ordine del giorno, come quella incompatibilità di alcuni consiglieri e ce lo ricordiamo il sindaco urlare che “chi non paga i tributi non può sedere su questi banchi!”. Chissà se questo accordo prevede pure questo passaggio.

Ci aspettavamo il passaggio in consiglio anche per ribadire la forza del nuovo accordo e invece si scappa dal confronto, si fugge dalla casa del popolo.

Ma cosa prevede questo incredibile accordo? Non una innovazione sul programma, si sono semplicemente ribaditi i punti, non una discussione sugli assessori e la squadra, ma invece eccolo là il vero nocciolo della questione: le zone rosse! Ovviamente farle cambiare di colore, non certo per un fatto di equilibrio cromatico, ma perché bisogna costruire. Ci fermiamo qua.

Che fine hanno fatto le critiche sull’immobilismo?

Siamo delusi.

Non tanto lo ripetiamo per il fatto che Giovanni Ferrara sia rimasto sindaco, anzi ci fa pure piacere, ma sono le modalità che ancora una volta ci lasciano basiti.

Ma poi diciamocelo vincono tutti.

Vince il sindaco che può continuare a fare il sindaco. Vincono gli ex dissidenti che ora hanno garanzie su dove sarà portata l’azione dell’amministrazione e diciamocelo vincono anche i 5 stelle!

Potevano andar dal notaio già settimane fa, ma si sono rifiutati preferendo istituzionalizzare la crisi, dando quindi il tempo alle parti di dialogare, anzi dando pure un’accelerata visto che c’era una data precisa di scadenza. Se la trattativa saltava e si arrivava alla mozione di sfiducia con il sì i 5stelle sarebbero risultati vincitori morali avendo appunto mandato a casa un sindaco con una loro mozione. Ma sono vincitori lo stesso anche in questa situazione, in quanto le prossime elezioni avrebbero visto non soltanto riavere Giovanni Ferrara candidato sindaco, ma pure Emilio Nuzzo, pure forse quella parte della sinistra cittadina che non ha avuto spazio la scorsa volta e in tutta sincerità i 5 stelle sarebbero ritornati in municipio solo da semplici cittadini, vista l’esiguità dei loro voti.

Ci si permetta di pensar male ma noi crediamo che la mozione si servita proprio a dare una chance alle parti ed evitare le urne.

Probabilmente si è toccato il punto più basso della politica sanfeliciana.