SFAC CONSIGLIO COMUNALE 17/07/2023: L’OPPOSIZIONE SULL’AVENTINO
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 18 Luglio 2023
Consiglio comunale in San Felice a Cancello tenutosi ieri senza l’opposizione.
In pratica il primo consiglio comunale dopo il giuramento del sindaco Emilio Nuzzo. E dobbiamo dire non cominciamo benissimo.
Noi siamo certi che questa maggioranza consiliare abbiamo tanta potenzialità e il sindaco Nuzzo ha certamente tanta voglia di fare e dimostrare, ma non capiamo il senso di questa sciatteria.
Non staremo qui a ribadire le motivazioni della minoranza, tra l’altro già anticipate da noi in Giornalenews.it che potete leggere qui: VdS: Non sono enti comunali, sono pasticcerie! (giornalenews.it)
Oggi più nel pomeriggio daremo conto del botta e risposta tra Nuzzo e Carfora, ma ribadiamo il nostro punto di vista.
Cominciamo, che è questa roba?
Se fossimo a parti invertite, l’attuale maggioranza avrebbe accettato una schifezza del genere?
Dobbiamo davvero spiegare cosa non funziona in questo documento? Ma certo che sì.
Ma prima una premessa.
La convocazione del consiglio comunale rientra in quegli atti che sono importanti a livello di tenuta democratica. Infatti sono minuziosamente regolati dallo Statuto e dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale.
Si potrebbe dire: ma al POPOLO, che gliene fotte se la convocazione viene fatta in un modo o nell’altro? Ci sono cose ben più importanti che interessano al POPOLO!
Ora, volendo fare fatica ammettendo che la democrazia e i diritti dei consiglieri comunali, che sono i rappresenti del POPOLO, non interessi al POPOLO stesso, ma sia solo un fastidio, non si può comunque prescindere dal fatto che la convocazione del consiglio comunale è un atto semplice! Fare casino con una cosa semplice fa dubitare della capacità di tali persone di riuscire a compilare un atto più complesso che sono poi quelli che interessano al POPOLO, per i propri diritti e doveri.
Si dirà ancora: ma l’opposizione invece di fare l’Aventino, poteva presentarsi in consiglio è discutere democraticamente.
Certo e allora avalliamo tutta ciò che viene fatto! Magari la convocazione la prossima volta la si scrive su un tovagliolo di carta di una pizzeria! Anche la forma ha la sua importanza! Le prerogative democratiche assicurate da Statuto e regolamento non sono un orpello, ma servono proprio ad evitare gli abusi della maggioranza che ha dalla sua già il numero, che non è espressione del voto, ma di una legge statale che concede alla lista o gruppo di liste vincenti una presenza preponderante in consiglio comunale detta “premio di maggioranza”. Si è dunque sacrificato un elemento democratico, quale la precisa rappresentanza espressa dal voto, con il principio, altrettanto democratico, della governabilità.
Quindi, la maggioranza non dovrebbe utilizzare metodi arroganti, mai!
Ritornando al nostro atto di convocazione cosa non va bene?
Come si vede è scritto chiaramente che il Sindaco “Convoca” il consiglio comunale. Cosa questa contraria allo statuto. E’ anche scritto “visto lo Statuto comunale”. Non abbiamo ben capito cosa abbia visto Emilio Nuzzo nello statuto comunale, quale articolo, visto che, non diremo l’articolo perché ve lo dovete trovare come abbiamo fatto noi, è scritto chiaramente che è il presidente del consiglio comunale a convocare l’assemblea!
Certo il sindaco, così come i consiglieri, ma anche i cittadini, possono chiedere che si abbia una convocazione. A chi chiedere? Ma all’unico preposto alla convocazione: il presidente del consiglio comunale.
Tra l’altro in quella convocazione non è indicata, da Statuto e regolamento se la seduta è ordinaria o straordinaria o urgente. In genere i consigli comunali sono riuniti in forma ordinaria. Questo significa che tra convocazione e seduta devono trascorrere cinque giorni.
Ma è difficile capire anche quando è stato preparato l’atto visto che, come può leggersi, è presente il mese, l’anno ma non il giorno!
Tra l’altro manca la dicitura importante “vista la riunione dei capigruppo” o altra analoga. Quindi chi ha deciso l’ordine del giorno? Quando è stato deciso l’ordine del giorno?
Ancora, manca la data della seconda convocazione. La prima convocazione può andare deserta, o può non avere le presenze necessarie per essere valida e quindi va indicata la data di seconda convocazione, che in genere si mette il giorno dopo quello della prima.
Non è indicato dove si terrà il consiglio comunale! Che sia nella Casa comunale e nell’aula consiliare non è scontato. Perché un consiglio comunale può tenersi ovunque, pure su uno chalet in montagna.
Ma la cosa più grave a nostro avviso è il fatto che il presidente del consiglio comunale firma un atto del sindaco.
Ma anche l’integrazione ha delle anomalie che non abbiamo ben capito. Ancora non viene indicata la seconda convocazione, non si sa dove si fa il consiglio e soprattutto non si spiega il perché vi è questa integrazione.
La cosa ancora curiosa che in questo caso l’atto viene preparato dal presidente del consiglio comunale e firmato dal presidente del consiglio comunale. A questo punto, errore per errore, l’integrazione doveva farla il sindaco Nuzzo.
Che casino su un atto banalmente semplice.
Repetita juvant: a parti inverse la maggioranza avrebbe fatto spallucce a una roba del genere?
Non crediamo proprio.