SANREMO SECONDA SERATA: L’ANALISI DELLA GARA E I MIEI VOTI PER OGNI CANTANTE.
Alfredo Ferrara
Pubblicato il 6 Febbraio 2020
Passa pure la seconda serata del Festival di Sanremo con oramai una certezza e cioè che i cantanti in gara hanno il solo scopo di interrompere la carrellata di ospiti presenti.

Un grosso limite perché Sanremo è la gara.
Fiorello bravo, fa ridere, tutto quello che si vuole ma la voglia di improvvisare costante allunga ogni volta i tempi. L’ultimo cantante all’1:30 quasi non è possibile, come i due monologhi, quello sul giornalismo molto bello, presentanti tra le 1:15 e l’1:30! Ciò non rende giustizia manco al monologo stesso che meritava una platea di ascolto più ampia.
Non sono mancati dei bei momenti come la canzone e il discorso finale di Paolo malato di sla che ha davvero toccato molti nell’anima proprio. Bellissimo poi il ritorno dei Ricchi e Poveri con una meravigliosa gaffe di Amadeus che a un certo punto ricorda alla bionda Martina che 30 anni fa lasciando il gruppo s’è persa tutti i successi a venire. Amadeus è il Toninelli di Sanremo.
Ritorna Gigi D’Alessio per celebrare i suoi 20 anni, gli fanno fare giusto una canzone e poi via, a me non piace, però se lo chiami per festeggiare la carriera fagliele fa un paio di canzoni! Quando ha cantano Gigi con tutte ste reunion ti aspetti da un momento all’altro Anna Tantangelo, ma niente.
Bravissimo Zucchero che da Sanremo apre il suo Tour mondiale, spero di poterlo vedere a Novembre quando sarà a Parigi. Devo comprare i biglietti.
Così come Massimo Ranieri che duetta con Tiziano Ferro che mostra la differenza tra un cantante vero e uno che a stento fa i Karaoke.
Passiamo alla gara.
Atteso chiaramente era Junior Cally, che alla fine presenta una canzone autocelebrativa di carattere pure un po’ politico sebbene edulcorata di par condicio, sparla di populisti, Salvini e Renzi. Viste le polemiche e il tentativo di farlo fuori pensavamo a chissà quali versi sprezzanti, o quali versi offensivi verso tali leader ma niente di che. Tanto rumore per nulla.
Anche Pelù era tra gli attesi e canta una canzone Rock dell’amore di un nonno verso il nipotino, tant’è.
Elettra Lamborghini pure e la ringraziamo per l’accennato twerking, non certo per la canzone.
Altro sorvegliato speciale Gabbani che mai capiremo con quella voce nasale che ha perché mi piace così tanto e ieri non mi ha deluso. Infatti fa pure primo posto nella classifica parziale.
Ecco la classifica finale con i miei voti per ogni canzone.
- Francesco Gabbani voto: 8 – non sbaglia un festival, non so se poi manterrà la posizione ma non cambia lo stesso il senso.
- Le Vibrazioni voto: 4 – canzoncina senza infamia e senza lode che rispecchia molto le loro sonorità, ma è pur vero che sono tanto bravi che potevano osare qualcosa in più.
- Pelù voto: 6 – Insomma bella canzone, Rock, ma cioè è comunque una canzone dedicata la nipotino, io quando penso al Rock penso a qualcosa che spacca.
- Pinguini Tattici Nucleari voto: 7 – bel testo, belle musiche, belle camicie, ci si chiede solo quando esce la “vecchia che balla”.
- Elodie voto: 6.5 – Bellissima ed elegante con una bella voce testo di Mahmood che quindi poi così scarso non è visto che al momento con due canzoni presentate al festivale uno lo ha vinto e un’altro è quinto.
- Diodato voto: 3– che canzone di merda
- Irene Grandi voto: 5 – per me occupa questa posizione per via di Vasco e Curreri, ma lei non mi pare si veramente se stessa con questo brano.
- Tosca voto: 6 – è una sicurezza è certamente brava, canzone tipica sanremese, magari il parrucchiere andrebbe messo ai ferri. Però mi aspettavo qualcosa in più.
- Michele Zarrillo voto: 7 – bravo, grande emozione meriterebbe un qualche posto più sù.
- Levante voto: 8 – una bellissima canzone, bravissima lei, come detto nella presentazione ha sbagliato anno, con la demoscopica un pezzo così non sfonda, forse becca qualche premio minore.
- Marco Masini voto: 4 – Insomma siamo ritornati all’urlo no sense, non si capisce niente di quello che vuol dire co sto pezzo.
- Alberto Urso voto: 0 – la canzone più inutile, banale, cantata peggio mai ascoltata a sanremo da un big. A qualcuno forse ricorda il Volo, per me è un aggravante.
- Giordana Angi: voto 5 – un po’ come a scuola ti dicono è brava ma non si applica.
- Gualazzi voto: 8.5 – secondo me è un genio, ha portato un bellissimo pezzo con pure un minimo di testo posizione non giusta.
- Anastasio voto: 5 – secondo me ha un pezzo senza infamia e senza lode che rispecchia questo suo sanremo.
- Paolo Jannacci voto: 6. Bella canzone, lui non si accompagna al pianoforte ed è una novità, ma non riesce a rendere la canzone struggente, non riesce a penetrare.
- Achille Lauro voto: 6,5 – è importante far parlare di sé e questo sanremo sarà ricordato per la sua performance di ieri, ma se dopo la prima serata sei ricordato per il vestito e non per la canzone qualche cosa di sbagliato c’è!
- Enrico Nigiotti voto: 3 – sarà una cosa di antipatia a pelle ma questo non mi dice niente lui e la canzone.
- Rita Pavone voto: 5 – canzone ridicola, ma lei ci mette una grande energia che compensa in parte il teso carente.
- Riki voto: 5 – difficile dire qualcosa quando sei praticamente anonimo a sto festival.
- Elettra Lamborghini voto: 3 – io comunque ti ringrazio di esistere
- Rancore voto: 8 – inspiegabile così basso in classifica, un bel testo, ben cantato, davvero non mi spiego come quei 300 idioti mettano rancorae 1o posizioni dietro Urso!
- Bugo & Morgan voto: 7 – la canzone c’è, Bugo pure, cercasi un Morgan.
- Junior Cally voto: 5 – alla fine tutto sto casino per due versi banali sulla politica di cui un Salvini-Mojito oramai abusato. Canzone autocelebrativa, orecchiabile ma niente di più.
Se mi riesce, che sto un poco malato, ho un virus, spero non sia nobile, preparo un sondaggio.