Le manifestazioni di protesta certe volte sono strane, non si sa mai che piega vanno a prendere. Il caso forse più clamoroso nei tempi recenti è quello di Greta Thunberg che sola con un cartello di protesta con una semplice scritta “sciopero scolastico per il clima”, fuori al parlamento svedese, ha raccolto attorno a sé stupore e curiosità tanto da portarla all’Onu e fare un solenne cazziatone a leader mondiali.

Oggi assistiamo a una curiosa deviazione per le proteste contro un caso di razzismo, che oramai potremmo definire “classico”, e cioè la morte di un cittadino americano nero ad opera di un agente di polizia. Come detto “classico” in quanto non il primo caso, ma questo ha suscitato molte polemiche e proteste per brutalità, in quanto il poliziotto aveva bloccato e ammanettato il sospetto George Petty Floyd e non vi era bisogno alcuno di tenergli un ginocchio sul collo anche perché erano arrivati rinforzi, parolona visto che l’accusa era di un utilizzo di una banconota da 20€ contraffatta. L’assassino di Floyd, l’agente Derek Michael Chauvin, lo ha soffocato per 8 minuti e 45 secondi nonostante Floyd già da tre minuti fosse senza coscienza e prima lo avesse supplicato dicendo proprio di non riuscire a respirare.
Una procedura di arresto violenta e non giustificata dal presunto reato commesso.
Da qui le proteste anche violente che vi sono state in Usa che hanno portato pure alla contestazione dei manifestanti alla Casa Bianca.
Come detto questa scintilla ha poi portato a una curiosa deviazione e cioè l’eliminazione di tutti i simboli presunti razzisti come statue e nomi di strade. Anche poi di personaggi che solo marginalmente e per il contesto storico cui vivevano hanno avuto “contatti” con razzismo e schiavismo come Churchill per esempio.
Manca il contestualizzare e quindi tener conto del periodo storico e del pensiero dominante del tempo. Perché altrimenti bisognerebbe buttar già le piramidi che come i film ci hanno insegnato sono state costruite con il lavoro degli schiavi. Bisognerebbe eliminare tutti i riferimenti agli spartani noto popolo razzista, infatti, ogni anno dichiaravano “guerra” ai propri schiavi Iloti per tenerli soggiogati e controllarne il numero. Stesso discorso per tutti i sovrani spagnoli, francesi, inglesi e portoghesi per i crimini contro popolazioni indigene del continente americano. Ma allora bisogna poi cambiare in Usa i nomi delle città e della capitale visto che Washington aveva schiavi.
Insomma una protesta dalle giuste basi ma che si rivolge ad obiettivi sbagliati. Abbattere le statue ci sta in quei regimi dittatoriali come furono i paesi comunisti ad esempio o più di recente alla caduta di Saddam Hussein in Iraq, abbiamo visto i cittadini abbattere le statue. Ma in quel caso l’azione violenta è giustificata dalla mancanza di libertà e dalla impossibilità di esprimere le proprie idee. Quindi proprio negli Usa e in Gran Bretagna non ha molto senso questa protesta, basterebbe un impegno politico e democraticamente operare la rimozione delle statue che si ritengono offensive al pensiero attuale dominante.
In Italia abbiamo avuto un paio di casi nel corso di questi anni. Uno lo viviamo adesso e riguarda il giornalista Indro Montanelli per un episodio della sua vita che oramai pure le pietre conoscono e che lui ha sempre raccontato, la statua viene imbrattata ogni tanto di vernice, rossa oggi, rosa ieri. Ora Montanelli potrà anche essere definito con i parametri odierni e magari pure con quelli di ieri uno stupratore razzista, ma rimane sempre e comunque un grande giornalista e la statua questo celebra: non l’uomo, ma il giornalista.
Un annetto fa invece fu rimossa la statua del generale Cialdini dalla Camera di Commercio di Napoli per presunti crimini del generale nei confronti delle popolazioni meridionali. Una emerita stronzata portata avanti da gente studiata su Fb e quindi ne sa di più di chi scrive libri e passa tutta la sua vita negli archivi . Non divaghiamo, ma diciamo che però è un esempio di come si possono ottenere risultati senza bisogno di ricorrere ad alcun tipo di violenza in merito.
Certo a sto punto ci aspettiamo lo smantellamento della Reggia di Caserta visto che a costruirla fu utilizzata manodopera schiavista.
Tutto questo però mostra ancora una volta un fatto evidente: la gente è scema.
Non riuscire a capire che non esistono i buoni e i cattivi ma che ogni individuo è complicato, ognuno di noi è in se buono e cattivo e soprattutto i criteri cambiano a seconda del constesto storico e culturale. Abbiamo parlato della morte di Floyd che ha scatenato secondo noi proteste anche giuste, ma quanti pensano in base al loro contesto culturale che in fondo quel polizziotto ha fatto bene perché quello è nero e i neri si sa so tutti criminali? Quanti di voi esultano per tutte le morti in mare? E magari al di fuori di questi concetti siete persone meravigliose che allevate micetti e cantate in chiesa!
Distruggere o deturpare una statua in regimi democratici è da stupidi frustrati, bisognerebbe invece attivarsi politicamente per una società più giusta ed equa, questo dovrebbe essere l’obiettivo. Poi la rimozione o sostituzione delle statue arriverà di conseguenza.
Gli americani ci devono spiegare come dopo Obama hanno votato Trump che rischia una rielezione. In Italia qualcuno ci deve spiegare come fa a votare Lega e allo stesso imbrattare la statua di Montanelli e come si può andare appresso alle bufale degli storici all’acqua di rose a fronte del serio lavoro storico. Ecco quando magari si saranno rase al suolo statue e palazzi forse avremo una risposta.