E’ andato quasi nel dimenticatoio, voi preoccupazione mista a paranoia del Coronavirus, ma il 29 Marzo saremo chiamati a modificare la Costituzione per quanto concerne il numero dei Parlamentari riducendoli dagli attuali 945 a 600.

parlamento

Senza girarci troppo attorno spiaghiamo per punti i motivi per cui voteremo NO:

  1. Non è la prima volta che si cerca di ridurre il numero dei rappresentanti del popolo italiano in Parlamento, ma tutti i precedenti tentativi di riforma erano comunque organici e cioè prevedevano un nuovo modello di Stato e di rapporti tre le istituzioni. In questo caso abbiamo un semplice taglio lineare, ma tutto rimane invariato.
    Si vuole colpire la casta invece si colpiscono i cittadini.
  2. La legge elettorale al momento non è modificata questo significa che il Parlamento sarà composto da nominati; quindi non solo il popolo si vedrà ridotta la sua scelta ma questa sarà anche imposta dalle segreterie di partito.
  3. Si parla di un risparmio notevole di soldi per questo taglio, ma è invece assolutamente irrisorio appena 1,35€ a cittadino; se proprio si vuole far cassa con il taglio dei politici aboliamo i 20 inutili parlamenti regionali!
  4. Il Parlamentare per alcuni è sinonimo di ladro e quindi tagliandone il numero si andrebbero a ridurre il numero dei ladri. Il punto è che seppur con le limitazioni di cui al punto 2 è pur sempre il cittadino a votare e scegliere, quindi deve essere il cittadino elettore a punire o premiare nel momento del voto quel deputato/senatore o quel partito/movimento che ha un programma degno di questo nome e politici all’altezza culturale di poterlo attuare.
  5. Ridurre il numero dei Parlamentari con una banale sforbiciata non è aumenta la capacità qualitativa, anzi c’è il rischio che ci siano sempre più yesman e pochi capaci davvero; l’unico motivo per aumentare la qualità e da parte dei partiti di scegliere i migliori tra i loro tessarati da presentare ai cittadini e questi ultimi di scegliere i migliori tra i migliori.
  6. Si vuol tagliare il numero dei rappresentanti Camera e Senato per equiparare il Parlamento agli standard dei più importanti paesi europei. Solo che il Parlamento francese ha 925 membri in pratica come l’Italia, Germania 781, il parlamento inglese ben 1426. Ci pare che siamo assolutamente in linea. La differenza sostanziale è data dal fatto che in tutti i paesi europei i ruoli e rapporti delle camere sono diversi, invece nel nostro sistema Camera e Senato hanno la stessa funzione e questo rende il lavoro di produzione legislativa difficile. Specificare i poteri di ciascuna camera questa è una riforma seria.
  7. Come detto questo è un taglio lineare e non tiene conto della particolarità del Parlamento in seduta comune quando deve votare il Presidente della Repubblica e i giudici costituzionali, c’è il rischio che questi possano essere votati dalla sola maggioranza. Andava almeno modificato il quorum per le elezioni di queste importanti cariche.
  8. Questa disastroriforma pone un problema di rappresentatività in quanto solo le città più popolose e le regioni altrettanto popolose sarebbero in grado di esprimere deputati ma soprattutto sentatori, c’è il rischio che enormi aree del paese rimangano senza rappresentanti. Inoltre al Senato vi è il rischio che i partiti che pure superino lo sbarramento non riescano ad avere rappresentanti in quanto accapparrati dalle liste più grosse. Un pasticcio.
  9. In base al punto di cui sopra vi è il forte rischio che si crei un distacco ancor maggiore tra Parlamento e cittadini, già lo è oggi, ma per motivi di indegnità come detto favoriti da una selezione della classe dirigente fatta col “mi piace”.
  10. Il taglio lineare dei parlamentari era uno dei punti del Piano della P2 di Licio Gelli.

Questi i nostri motivi.

Domani presenteremo un sondaggio per vedere un po’ cosa ne pensa il cittadino di Valle di Suessola, anzi ci sarà un triplo sondaggio:

  • sul referendum
  • sui partiti politici
  • sul coronavirus