Vince il Movimento 5 stelle con oltre 8 milioni di voti, primo partito in italia, un risultato straordinario. Tutti i non addetti ai lavori, al bar o in una partita a calcetto, avevano pronosticato il successo di grillo, ma nessuno di quelli che dovevano l’ha fatto. Ormai è chiaro che se esiste un mestiere inutile in Italia è quello del sondaggista. Se il dato del PD 29% ha rispecchiato i sondaggi, i più ottimisti lo davano al 32 i pessimisti al 27, tutti gli altri sono assurdamente sballati, il PDL era dato tra il 15% e il 20% così come il M5s, non solo per questo è stato sballato, ma il PDL ha raggiunto il 21%. Cambiare mestiere? Rivedere le tecniche di rilevazione è forse necessario. La cosa curiosa è il come ha vinto il M5s, il partito o meglio movimento della democrazia diretta, del web, internet, delle parlamentarie in rete, ha vinto alla vecchia maniera cioè con i comizi in pubblico, giorno dopo giorno, di città in città il duce giullare ha incontrato la gente dal vivo, ha preso la loro rabbia e la trasformata in oro. Niente videoconferenza, nessun gioco di luci, solo una piazza, un palco, un microfono. Nessuno ha notato delle incongruenze, in altre parole Beppe Grillo non ha lasciato mai quel palco e quel microfono ai candidati, ad esempio, nessuno ha notato che oltre al no casta, all’andate via, al siete circondati, né una proposta è arrivata chessò in economia, sul mercato del lavoro, università, salute, nulla. Sarà un piacere vederli in parlamento, chissà cosa accadrà quando un grillino oserà votare diversamente dal suo gruppo parlamentare. Berlusconi invece ha preferito una campagna forse tecnologicamente più avanzata pure di grillo, in altre parole la tv, il cavalier biscione ha giocato su due campi che conosce benissimo, i mezzi di comunicazione di massa tradizionali, giornali e tv appunto, coprendo tutte le trasmissioni possibili, se i bambini potevano votare pure dai teletubbies si sarebbe fatto intervistare, facendosi vedere sempre entrando nella testa degli italiani, è passato anche nel linguaggio, dal darò un contributo, ma è Alfano premier (dicembre), al farò il ministro dell’economia (gennaio), all’annuncio “i primi interventi del mio Consiglio dei Ministri” ( febbraio ). L’altro campo che conosce bene è il portafoglio, sa benissimo che in questo momento di crisi feroce, quella lettera di restituzione dell’imu è stata una genialata pari alla promessa del 2006 dell’abolizione del ici, mantenuta, ma che ha portato gradualmente il paese al dissesto economico, gli italiani sanno benissimo che Berlusconi mantiene le promesse, l’imu secondo la mia opinione sarebbe stata davvero restituita, che questo avrebbe portato malefici al paese al caimano non importa, il problema è che agli italiani del bene comune non gliene frega nulla, sto bene io stanno bene tutti. Bersani ha completamente fallito la campagna elettorale, forse crogiolandosi sui sondaggi, sembrava che il grattacapo più grosso fosse se fare un’alleanza al senato con monti oppure no, ed invece il destino cinico e baro c’ha messo lo zampino. Il giaguaro non solo non è stato smacchiato, ma ha rischiato di divorare il povero Pierluigi, conducendo una campagna elettorale pacata, sommessa, tutta chiusa nelle sezioni, proprio quello che non va fatto in campagna elettorale, dove la visibilità è importante, il contatto con la gente fondamentale e se poi hai delle buone idee, hai vinto. Il pd ha messo solo buone idee. Andava cavalcata l’onda delle primarie, grandissimo momento civile, invece…
Il paese non ha una maggioranza, se è vero che il bipolarismo è morto è nato dalle sue cenere il tripartitismo. Non si potrà votare molto presto, perché Napolitano non può sciogliere le camere quindi almeno fino a metà maggio il voto è impossibile. Questo parlamento dovrà votare il nuovo presidente della repubblica. Per quanto riguarda la governabilità questa è affidata a grillo, il primo partito d’italia dovrebbe pretendere un governo di larghe intese o forse in questo caso bisognerebbe dire di pacificazione nazionale, se fosse così, questo movimento passerebbe dal grido, al dialogo, dal NO al facciamo, insomma una forza giovane ma matura. Se invece si terrà fuori da un eventuale governo, come sembra, siamo alla forza che sa dire solo NO, che crea il suo consenso sulla rabbia e null’altro, insomma un contenitore di voti sprecati.